17 Aug, 2025 - 14:34

Finale di Blood spiegato: cosa succede nel film horror su Prime Video

Finale di Blood spiegato: cosa succede nel film horror su Prime Video

Tra le novità horror di Prime Video spicca Blood, un vampire movie che mescola atmosfere cupe, tensione psicologica e dramma familiare.

Diretto da Brad Anderson, il film racconta la storia di una madre pronta a tutto pur di salvare il figlio, spingendosi oltre ogni limite quando entra in contatto con una forza oscura che cambia per sempre le loro vite.

Come spesso accade nei migliori horror, il finale lascia lo spettatore con domande e interpretazioni da chiarire. Tentiamo di dipanare il significato dell’epilogo di Blood.

Finale di Blood spiegato

Guarda il trailer grazie a Vertical:

Nel thriller atmosferico di Brad Anderson, Michelle Monaghan interpreta una madre disposta a tutto per salvare il figlio da una misteriosa malattia.

Un horror che evita i cliché del genere vampiresco per andare oltre, e ci riesce. Arriva a farci comprendere i confini più oscuri del sacrificio materno, fino a una conclusione indimenticabile.

"Farei qualsiasi cosa per i miei figli". È una frase che ogni genitore comprende, ma nelle mani del regista Brad Anderson ("Session 9"), questa promessa si trasforma in un mantra agghiacciante.

"Blood" è un film che si insinua sotto la pelle lentamente, partendo da un dramma familiare realistico per poi sprofondare in un incubo primordiale, sorretto da un'intensa interpretazione di Michelle Monaghan.

La protagonista è una straordinaria Michelle Monaghan

La sua Jess è una donna in equilibrio precario. Infermiera e tossicodipendente in via di guarigione, ha appena ottenuto la custodia dei figli, l'adolescente Tyler e il piccolo Owen, dopo un divorzio difficile.

Si trasferiscono in una vecchia fattoria isolata, un nuovo inizio, che puzza di marcio fin dal principio. La tensione è palpabile: Jess vive nel terrore di commettere un errore che possa farle perdere di nuovo i suoi ragazzi. E, come in ogni buona storia dell'orrore, l'errore non tarda ad arrivare.

È il piccolo Owen a scatenare l'incubo. Avventuratosi nei boschi, scopre un albero dall'aspetto malato al centro di un lago prosciugato.

Poco dopo, il cane di famiglia, Pippin, scompare per poi riapparire trasformato: occhi gialli, muso insanguinato e un'aggressività mai mostrata prima.

Il cane attacca ferocemente Owen, spedendolo in ospedale in condizioni critiche. I medici brancolano nel buio, incapaci di diagnosticare la sua malattia, e Jess si ritrova sola, schiacciata dal senso di colpa e dalla paura.

La svolta arriva in una notte silenziosa in ospedale, quando Jess scopre suo figlio, quasi in coma, intento a succhiare avidamente il sangue da una sacca per la trasfusione.

L'orrore lascia presto spazio a una fredda e terrificante consapevolezza: il sangue è l'unica cosa che tiene in vita Owen. È qui che "Blood" si rivela per quello che è: un film di vampiri, ma spogliato di ogni romanticismo e iconografia classica. Non ci sono croci, aglio o paura della luce solare. C'è solo una fame primordiale e inspiegabile.

La madre di Owen sprofonda in un baratro per salvare suo figlio

Inizia così la discesa di Jess in un inferno morale. Sfruttando la sua professione, comincia a rubare sacche di sangue dall'ospedale, ma la scorta è limitata e la fame di Owen cresce.

Il film, con echi che ricordano le atmosfere di Stephen King (in particolare "Pet Sematary"), si avventura brillantemente nel dilemma di una madre che, per amore, è disposta a varcare ogni confine etico, arrivando a considerare di sacrificare un paziente terminale per nutrire suo figlio.

Ma la situazione precipita e la verità si rivela ancora più mostruosa. La fonte del contagio non è un virus, ma l'albero stesso, un'entità antica e assetata che ha "infettato" prima il cane e poi Owen. La maledizione può essere spezzata, ma richiede un prezzo altissimo.

Il finale è straziante. SPOILER

Nel finale, teso e straziante, Jess capisce che non ci sono più sotterfugi o soluzioni a metà. L'albero non vuole solo essere nutrito; vuole una vita in cambio di un'altra.

Di fronte a una scelta impossibile, Jess compie l'atto d'amore definitivo e più terrificante, soprattutto per salvare sua figlia Tyler che sta per essere uccisa da suo fratello, ormai diventato una creatura mostruosa. 

E così da madre, Jess si trasforma in carnefice. Salva sua figlia, sopraffà la creatura e, in un gesto che è sia un omicidio che un sacrificio, lo spinge a terra e preme con forza, fino a quando il viso di colui che era Owen, non svanisce nel fango scuro e denso che circonda le radici dell'albero.

È un atto simbolico: lo sta restituendo alla terra, all'entità che lo ha reclamato. E la terra, come in un rituale infernale, accetta l'offerta. Mentre Owen esala l'ultimo respiro, il suo corpo non rimane inerte. Viene lentamente inghiottito dal fango, scomparendo sotto la superficie come se non fosse mai esistito, reclamato dalla fonte stessa del male che lo aveva consumato.

Nella scena finale Jess, rimasta sola, perché sua figlia è stata affidata al padre, dà fuoco a quell'albero malato e fonte del male che gli ha portato via il suo bambino. 

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