Un biopic musicale tutto all'italiana. La bambina che non voleva cantare è un film per la tv uscito nel 2021, diretto da Costanza Quatriglio e prodotto da Rai Fiction con Picomedia.
Una storia di formazione, dramma, conflitti interiori e famiglia. Questi sono i nuclei centrali dell'opera che porta sullo schermo l'infanzia della cantante Nada Malamina, tra le più riconoscibili della nostra musica leggera.
A interpretarla, Tecla Insolia, nel ruolo della Nada bimba e adolescente, che vive il rapporto complesso con la madre Viviana (Carolina Crescentini) fino al debutto a Sanremo.
Il film La bambina che non voleva cantare ci porta nelle vicende di una bambina originaria della campagna toscana degli anni Sessanta, la talentuosa Nada. Vive l'infanzia convinta di dover cantare per guarire la depressione di sua madre, ma con il passare del tempo si accorge che questo non basta.
Nel film affronterà diverse difficoltà familiari mentre continua a studiare musica e a conquistare la vittoria in diversi concorsi, fino alla partecipazione al Festival di Sanremo a soli 15 anni.
Ecco il trailer del film:
Nel film La bambina che non voleva cantare, il primo obiettivo è stato quello di ricreare l'atmosfera anni Sessanta scegliendo location autentiche, che potessero raccontare al meglio le vicende autobiografiche di Nada.
Per questo, la regione principe utilizzata per le riprese è stata la Toscana, dove è nata la cantante.
Più specificatamente:
L'epilogo si sviluppa con l'arrivo del Festival di Sanremo 1969. Nada, a quindici anni, è riuscita a superare il provino per una casa discografica di rilievo e viene invitata a partecipare al Festival. Proprio lì, il caso vuole che faccia amicizia con Gerry Manzoli, bassista che diventerà suo marito nel 1973.
Sul palco, la giovanissima cantante porta il brano Ma che freddo fa e riceve moltissimi apprezzamenti ed elogi. Successivamente, c'è una scena con sua madre che confida di credere di aver sbagliato tutto con Nada. La figlia la smentisce e il film si conclude con un piccolo omaggio alla storica esibizione della vera cantante.
Delicato, realistico, intimo, il film La bambina che non voleva cantare porta sullo schermo il doloroso conflitto di Nada. È cresciuta in una famiglia dove l'amore e il dolore, a causa della malattia della madre, l'hanno sempre schiacciata.
La musica così, fino a questo punto ha assunto un volere duplice: da una parte un campo di battaglia carico di aspettative che implicano comunque la presenza di Viviana (la mamma), dall'altra un mezzo per salvarsi, uscire da quella situazione tanto cupa e anche una possibilità per crescere.
Con il finale il cerchio si chiude. Da giovanissima, Nada sale sul palco di Sanremo con Ma che freddo fa e vediamo l'inizio di un nuovo capitolo in cui si sentirà finalmente padrona di se stessa, consapevole del proprio talento. Comprenderà dentro di sé che il canto non deve essere un mezzo per soddisfare gli altri: servirà solo a lei come rinascita e come liberazione. La musica si rivela come un atto d'amore individuale per la protagonista.