Anche io (titolato in originale She Said, "lei ha detto"), film uscito nel 2022 e diretto da Maria Schrader, ci racconta i retroscena del mondo del cinema in una delle sue realtà più crude.
Il dramma è prodotto da Annapurna Pictures e Plan B Entertainment, distribuito in Italia da Universal Pictures.
Le protagoniste sono Carey Mulligan e Zoe Kazan nei panni delle giornaliste del New York Times Megan Twohey e Jodi Kantor, pronte ad affrontare l'inchiesta che scoperchierà un vaso di Pandora fatto di anni di abusi sessuali commessi dal produttore Harvey Weinstein.
La famosa vicenda, questa, che ha segnato lo scatto del movimento #MeToo.
Ecco il trailer:
Vediamo dove è stato girato e come finisce questa storia che ha cambiato Hollywood per sempre.
Il film Anche io (She Said) è stato girato a New York: una notizia che non può sorprenderci, considerando che è la città che dà il nome al famosissimo giornale per il quale lavorano le nostre due protagoniste e il centro della vicenda reale. Ecco quali sono le location più specifiche che riconosciamo nel film:
Il New York Times avverte il consiglio della Weinstein Company che l'articolo sta per uscire. Chiedono un commento diretto al produttore. Weinstein allora nega tutto, tenta di intimidire le giornaliste e chiede le fonti, minancciando di rivolgersi ad altre testate per poterle screditare.
Alla fine rilascia soltanto una generica dichiarazione in cui rivela di aver fatto del male in passato e annuncia un congedo dall'azienda.
Nel frattempo Kantor e Twohey provano a convincere le testimoni a parlare pubblicamente, rivelandosi. Se all'inizio nessuna di loro vuole, successivamente Ashley Judd e Zelda Perkins si convincono a fare il primo passo e decidono di farsi nominare nell'articolo, reputandolo un gesto di giustizia necessario.
Il pezzo esce sul New York Times il 5 ottobre 2017. Da lì, si crea l'effetto domino: altre 82 donne si fanno avanti per denunciare Weinstein e il mondo assiste alla sua caduta, che inevitabilmente porta veri e propri cambiamenti nei luoghi di lavoro e una diversa attenzione a questi temi. Il produttore, sul finale, viene condannato a 23 anni di carcere per stupro e violenza sessuale a New York.
Il finale di Anche io (She Said) è lieto per le giornaliste, per l'indagine e un grande passo storico, ma svela anche un macigno per via dei temi e le vicende che emergono. La pubblicazione dell'articolo è fondamentale, poiché verità scomode come quelle subite dalle donne vittime di Weinstein (e non solo), ce lo fa capire il film, non possono più essere ignorate.
Viene spezzato una volta per tutte il potere del silenzio e tantissime voci, dopo la sofferenza, trovano finalmente il loro spazio. Il finale ci insegna che ciò che contano sono il cambiamento collettivo e la solidarietà. Vuole sensibilizzarci al tema della consapevolezza sulla responsabilità, al coraggio di parlare: l'unione può fare la differenza.