18 Aug, 2025 - 18:16

Perché Nada non voleva cantare? I motivi della sua scelta e la rinascita come cantante

Perché Nada non voleva cantare? I motivi della sua scelta e la rinascita come cantante

Nada Malanima, la piccola voce toscana che a soli 15 anni conquistò il Festival di Sanremo, non ha sempre vissuto la musica come una scelta leggera e spensierata.

Da bambina, il canto era una responsabilità: sua madre, sofferente di depressione, trovava sollievo e leggerezza nelle esibizioni della figlia. Ma dietro la dolcezza di quelle note, Nada sentiva il peso enorme di dover "guarire" sua madre.

Solo crescendo si sarebbe resa conto che la musica poteva diventare soprattutto libertà personale e strumento di espressione, non un dovere. Scopriamo insieme i motivi che inizialmente l'hanno spinta a non voler cantare e come questo percorso l’ha portata a diventare un’icona della musica italiana.

Nada: la musica come responsabilità

Nell’infanzia di Nada, la musica non era un gioco: era una forma di terapia, un ponte tra lei e la madre depressa. Fin da piccola, ogni nota, ogni canzone che Nada intonava faceva sentire la madre più leggera, più spensierata. La bambina capisce presto che le sue esibizioni hanno un potere reale, e si convince che spetti a lei far star meglio chi le è più vicino.

Come racconta Nada in diverse interviste:

virgolette
A casa mia, se cantavo, mia madre si sentiva meglio. Io sentivo sulle spalle una responsabilità che era più grande di me

Questo senso di obbligo trasforma la musica da semplice piacere a compito quasi eroico, rendendo la giovane Nada esitante di fronte alla propria carriera: cantare non era più un divertimento, ma un dovere.

La consapevolezza che cambia tutto

L'interesse quasi "morboso" per la sua potenziale carriera nella musica da parte della madre, però, non fa che acuire il disagio della giovane Nada, che comincia la sua solitaria e silenziosa protesta. La ragazzina inizia a ostacolare la sua stessa carriera, arrivando persino a infrangere i contratti discografici e conquistandosi così l'appellativo di "bambina che non voleva cantare".

Con il passare degli anni, Nada realizza che il peso di dover curare la madre non le appartiene davvero. La salute mentale della madre non dipende dalle sue canzoni, e il canto può finalmente diventare qualcosa di suo, un’esperienza di liberazione e crescita personale.

Questa consapevolezza segna una svolta nella vita di Nada: la musica smette di essere un obbligo e diventa espressione di sé. In un’intervista a Famiglia Cristiana, ha spiegato:

virgolette
Ho capito che non potevo guarire mia madre con le canzoni, ma potevo usare il canto per conoscermi e crescere

Questo passaggio dalla responsabilità alla libertà artistica è cruciale: Nada inizia a vedere la musica come uno spazio personale in cui sperimentare, sbagliare, emozionarsi senza il peso di "dover fare bene per qualcun altro".

Dai concorsi al Festival di Sanremo

Libera dal senso di colpa e dalla pressione, Nada comincia a iscriversi ai concorsi di canto. Il talento e la determinazione, uniti alla naturale sensibilità emotiva, la portano a ottenere importanti riconoscimenti. Ogni piccolo successo le conferma che la musica può diventare una carriera, ma soprattutto un viaggio personale.

A soli 15 anni, Nada debutta al Festival di Sanremo con il brano "Ma che freddo fa", diventando la più giovane concorrente dell’edizione. Un evento che segna l’inizio di una carriera straordinaria, ma anche la piena affermazione del suo diritto di cantare per sé stessa, non più solo per gli altri.

La giovane artista capisce che il palco può essere un luogo di gioia, di espressione e di liberazione, lontano dalla pressione che aveva vissuto in famiglia.

La musica come espressione personale

Negli anni successivi, Nada consolida la propria carriera, diventando un’icona della musica italiana. La sua voce unica, capace di emozionare e di raccontare storie intime, è figlia di questa trasformazione interiore: da bambina che cantava per responsabilità, a donna che canta per passione e libertà.

In più interviste, Nada ha ribadito come questo percorso l’abbia aiutata a capire l’importanza di seguire il proprio istinto:

virgolette
Cantare oggi è un modo per raccontarmi, non per risolvere problemi altrui. E questa è una sensazione meravigliosa

La sua storia è un esempio di come la musica possa essere, allo stesso tempo, un atto di cura e di liberazione personale.

LEGGI ANCHE