Se c’è stato un giudice capace di trasformare un’aula di tribunale in un piccolo teatro di umanità, quello è stato Frank Caprio. La sua scomparsa a 88 anni ha lasciato un vuoto enorme, non solo nella comunità di Providence, ma anche nel cuore di milioni di persone in tutto il mondo che lo hanno conosciuto attraverso i social.
Amato come "il giudice più gentile del mondo", Caprio ha dimostrato che la giustizia poteva avere un volto sorridente, ironico e, soprattutto, compassionevole.
Vediamo allora chi era davvero Frank Caprio, com’è morto e perché è diventato un simbolo di gentilezza planetaria.
Frank Caprio non è nato con la toga addosso. La sua storia sembra uscita da un film sul "sogno americano". Nato nel 1936 (aveva 88 anni) a Providence, Rhode Island, era il secondo di tre figli di Antonio, venditore ambulante emigrato da Teano (Caserta), e di Filomena, figlia di immigrati italiani.
Cresciuto nel quartiere popolare di Federal Hill, Frank ha imparato presto il valore del sacrificio: da ragazzino lavava piatti e lucidava scarpe per contribuire alla famiglia.
Nonostante le difficoltà, non ha mai smesso di studiare. Alla Central High School non solo si è diplomato, ma ha vinto pure un titolo nazionale di wrestling nel 1953 (sì, il futuro giudice era anche un lottatore!).
Poi sono arrivati il Providence College e i corsi serali di giurisprudenza alla Suffolk University di Boston. Di giorno insegnava storia e educazione civica, la sera studiava diritto. Una maratona che alla fine lo ha portato alla toga e a una carriera di tutto rispetto nella sua città natale.
Dietro il giudice star dei social c’era un uomo profondamente legato alla sua famiglia. Frank Caprio è stato sposato per quasi 60 anni con Joyce E. Caprio, la donna che è sempre rimasta al suo fianco lontano dai riflettori.
Insieme hanno avuto cinque figli: Frank T., David, Marissa, John e Paul. Alcuni di loro hanno seguito le orme del padre entrando in politica o gestendo lo studio legale di famiglia, la Caprio & Caprio Law Firm.
Ma la vera gioia di Frank erano i nipoti e persino i pronipoti. Non perdeva occasione per ricordare il suo ruolo di nonno orgoglioso, e la sua casa era sempre piena di vita. Amante del baseball e tifosissimo dei Boston Red Sox, nel 2019 ha realizzato un piccolo grande sogno: lanciare il primo lancio cerimoniale al Fenway Park in una partita contro i New York Yankees.
Se dici "Caught in Providence" su YouTube o Facebook - o semplicemente ovunque sui social -, è praticamente impossibile non pensare a lui. Il programma, girato direttamente nella sua aula di tribunale, ha trasformato Frank Caprio in una vera e propria star mondiale.
Il suo segreto? Un approccio totalmente diverso da quello dei classici giudici televisivi. Niente urla, niente sguardi truci, niente moralismi. Solo empatia, ironia e tanto cuore. "La mia aula è un posto dove la giustizia incontra la compassione", amava ripetere.
I suoi video più famosi hanno fatto il giro del web: dai bambini invitati a sedersi al banco con lui per giudicare mamma e papà, alle multe cancellate a chi non poteva permettersi di pagare. Clip diventate virali con miliardi di visualizzazioni, tanto da regalargli il titolo (meritatissimo) di "giudice più gentile del mondo".
Un peluche a sua immagine chiamato "mini-giudice", le nomination agli Emmy, la routine mattutina mostrata su TikTok: tutto ciò ha reso Caprio un fenomeno pop, capace di parlare a generazioni diversissime tra loro.
La favola, purtroppo, ha avuto il suo epilogo più doloroso. Nel 2023 Caprio aveva annunciato pubblicamente la sua diagnosi di cancro al pancreas. Lo aveva fatto con la stessa sincerità e forza d’animo con cui affrontava le udienze: "Sono pronto a lottare con tutte le mie forze", aveva detto ai suoi follower.
Per due anni ha combattuto, aggiornando i suoi fan sui social. In uno degli ultimi video aveva raccontato di una "battuta d’arresto" e aveva chiesto semplicemente di pregare per lui. Poi, nel 2025, la notizia che nessuno avrebbe voluto leggere: Frank Caprio è morto serenamente all’età di 88 anni.
La famiglia ha annunciato la sua scomparsa con parole semplici ma potentissime:
E il suo lascito è proprio questo: aver dimostrato che anche in un’aula di tribunale - spesso percepita come fredda e distante - si può fare giustizia senza dimenticare l’umanità. Non a caso, suo figlio David ha invitato tutti a "diffondere un po' di gentilezza" in suo nome.
Un messaggio che resta scolpito: perché se il mondo oggi piange il giudice Caprio, in realtà continua a sorridere grazie a lui.