La morte di una leggenda come Hulk Hogan, avvenuta lo scorso 24 luglio, ha lasciato un vuoto nel mondo dello sport e dello spettacolo.
Ma a quasi un mese dalla sua scomparsa, un'ombra inquietante si allunga sulle circostanze del suo decesso.
Un nuovo, sconcertante rapporto suggerisce che la fine dell'icona del wrestling non sia stata causata da un arresto cardiaco, ma da un presunto, fatale errore medico.
Questo getta una nuova luce sui dubbi che la figlia Brooke esprime da settimane. Scopriamo i dettagli.
La narrazione ufficiale sulla morte di Hulk Hogan, attribuita a un arresto cardiaco, inizia pian piano a vacillare sotto il peso di una nuova, drammatica rivelazione.
Secondo un rapporto emerso venerdì, la leggenda del wrestling potrebbe essere deceduta a causa di un grave caso di negligenza medica, un'accusa che dà improvvisamente un senso ai dubbi e alle domande che la figlia Brooke Hogan solleva pubblicamente da settimane.
La bomba è stata sganciata da una fonte inaspettata: un terapista occupazionale che si trovava con Hogan, 71 anni, al momento della sua morte.
Stando a quanto riportato da TMZ Sports, che cita fonti delle forze dell'ordine, il terapista avrebbe dichiarato alla polizia di Clearwater che, durante una recente operazione chirurgica, il nervo frenico del lottatore sarebbe stato "reciso".
Questo nervo, come spiega la Cleveland Clinic, ha un ruolo fondamentale: controlla il diaframma, il muscolo principale responsabile della respirazione.
Questa agghiacciante affermazione spiegherebbe un dettaglio inquietate osservato nei suoi ultimi istanti di vita: Hogan non si è stretto il petto, come ci si aspetterebbe da un infarto, ma ha semplicemente smesso di respirare.
A notarlo per prima sarebbe stata la moglie, Sky Daily. L'accusa è ora parte integrante del rapporto di polizia, e la figlia Brooke ne ha confermato l'esistenza.
Questa nuova pista investigativa si salda perfettamente con lo scetticismo che Brooke Hogan manifesta fin dal primo giorno.
La figlia dell'Hulkster, con cui aveva un rapporto complicato e da cui era stata a lungo separata, aveva già espresso perplessità sulla causa ufficiale del decesso.
In particolare, aveva definito "una stronzata" la menzione di una battaglia contro la leucemia nel primo referto, affermando che non ci fossero precedenti di cancro ereditario in famiglia.
Recentemente, Brooke aveva accennato al fatto che i filmati delle bodycam della polizia, non ancora resi pubblici, avrebbero potuto "cambiare la narrazione" sulla morte del padre.
Ora, con l'emergere dell'ipotesi di un errore medico, le sue parole assumono un peso diverso. Non si tratterebbe, come ha precisato lei stessa, di un "sospetto di omicidio", ma della legittima ricerca di risposte di fronte a una "storia clinica molto complicata".
Per questo, si era offerta di pagare un'autopsia, che, secondo quanto ha confermato a TMZ, è stata eseguita, sebbene i risultati rimangano per ora privati.
La polizia di Clearwater ha confermato che le indagini sono ancora in corso e che sono in stretto contatto con la famiglia, inclusi i figli Brooke e Nick. Nessun documento o filmato verrà rilasciato fino alla conclusione delle indagini, per rispetto della famiglia, che sarà la prima a essere informata dei risultati.
Nel frattempo, il mistero si infittisce. La morte di Hulk Hogan, sepolto il 5 agosto, non è più un capitolo chiuso, ma l'inizio di un'indagine complessa che potrebbe portare a conseguenze legali inimmaginabili. La famiglia cerca risposte, e il mondo attende di scoprire se una delle più grandi icone della cultura pop sia stata vittima di un tragico e fatale errore.