25 Aug, 2025 - 14:48

Good Boy, trama, recensione e perché questo horror è già virale

Good Boy, trama, recensione e perché questo horror è già virale

A volte, per trasformare un piccolo film indipendente in un fenomeno nazionale, basta un trailer azzeccato e una domanda che diventa un'ossessione collettiva.

È la storia di "Good Boy", un nuovo film horror che, dopo l'uscita del suo primo trailer, ha visto le ricerche online con il suo nome schizzare del 2000%, costringendo i distributori a rivedere completamente i loro piani e a trasformare un'uscita limitata in una distribuzione su larga scala.

Scopriamo perché questo horror è già andato virale.

Da fenomeno virale a successo annunciato: "Good Boy" 

Prima di continuare nella lettura, godiamoci il trailer che ha incuriosito gli appassionati del genere:

Tutto è iniziato il 18 agosto, quando Independent Film Company e la piattaforma specializzata Shudder hanno rilasciato il trailer di "Good Boy".

In pochi giorni, il video ha accumulato un milione di visualizzazioni, ma il vero indicatore del suo impatto è stato un altro: Google Search è stato inondato da una domanda specifica, quasi un grido di preoccupazione da parte del pubblico: "Il cane muore in 'Good Boy'?".

E sì perché se il cane muore, molti, come me, non vedranno il film.

Questa semplice frase, che tormenta ogni cinefilo dal cuore tenero, è diventata il motore di un passaparola virale che ha catapultato il film sotto i riflettori. E comunque no, il cane non muore in questo film, anche se si tratta di un horror.

La trama di Good Boy

La trama di "Good Boy" è tanto semplice quanto geniale.

Seguiamo Todd e il suo migliore amico a 4 zampe, un Nova Scotia Duck Tolling Retriever di nome Indy (interpretato dal vero cane del regista, Ben Leonberg), mentre si trasferiscono in una vecchia casa di famiglia abbandonata.

Presto, però, il cane inizia a percepire una presenza paranormale, e l'intera storia, della durata di 72 minuti, viene raccontata esclusivamente dal suo punto di vista.

Da film di nicchia a fenomeno globale

Acquisito da IFC e Shudder dopo la sua acclamata anteprima al SXSW Film & TV Festival a marzo, "Good Boy" era destinato a una classica distribuzione di nicchia.

Ma di fronte alla reazione esplosiva del pubblico, IFC ha preso una decisione audace: cancellare l'uscita limitata e puntare a una distribuzione nazionale completa, portando il film nelle sale a partire dal 3 ottobre.

Questa mossa trasforma un piccolo film indipendente in un potenziale blockbuster, e le premesse ci sono tutte.

La critica lo ha già promosso a pieni voti, con un punteggio del 95% su Rotten Tomatoes basato su recensioni di testate prestigiose come RogerEbert.com e The Hollywood Reporter.

ScreenRant lo ha definito "un divertente esercizio di genere con un protagonista adorabile", pur riconoscendo la presenza di qualche cliché.

Il successo di "Good Boy" si inserisce perfettamente in un anno d'oro per il cinema horror. Nel 2025, il genere ha visto un'impennata di interesse, quasi raddoppiando la sua quota di mercato rispetto all'anno precedente e raggiungendo un impressionante 15%.

Rispetto al passato, il pubblico sta premiando le idee originali e sperimentali, preferendole ai soliti sequel. In un panorama in cui film come "Sinners" dominano il botteghino, "Good Boy" ha tutte le carte in regola per diventare il prossimo, inaspettato trionfo.

Indy è il cane di famiglia del regista

Il protagonista a quattro zampe del film non è un attore addestrato, ma il cane di famiglia del regista Ben Leonberg e della produttrice Kari Fischer. L'idea per questo originale horror dal punto di vista canino è nata proprio dall'amore per lui, trasformando un progetto indipendente a basso budget in un affare di famiglia.

Le riprese, durate tre anni, hanno seguito la vita reale di Indy, con i suoi stessi padroni che spesso fungevano da controfigure per gli altri personaggi umani, per catturare le sue reazioni più autentiche.

Un esempio perfetto di come la passione e la creatività possano trasformare la vita quotidiana in un incubo cinematografico, un film nato e cresciuto letteralmente in casa.

 

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