Quando hai vinto due Oscar e il tuo nome è sinonimo di cinema di qualità, apprezzato da critica e pubblico, potresti pensare di potertela prendere comoda.
Ma non Ron Howard. A 71 anni, il leggendario regista ha deciso di abbandonare la sua zona di comfort per tuffarsi in un progetto che lui stesso definisce "un grande rischio creativo": il suo nuovo, cupo thriller, "Eden".
Ecco cosa sappiamo al riguardo.
"La maggior parte dei miei film sono celebrativi", ha dichiarato Howard a Page Six durante una proiezione a New York. "Questo, invece, è un racconto ammonitore".
Questa sua descrizione ci fa capire il cambio di rotta intrapreso dal regista di capolavori come "Apollo 13" e "A Beautiful Mind". "Eden", ha aggiunto, è un "thriller poliziesco di cui sono molto orgoglioso", ma che lo ha spinto a esplorare territori narrativi più oscuri e inquietanti.
Il film, che vanta un cast stellare con nomi del calibro di Jude Law, Sydney Sweeney e Ana de Armas, si basa su una sconvolgente storia vera.
Racconta le vicende di un gruppo di espatriati europei che, negli anni '30, decisero di lasciarsi alle spalle la civiltà per stabilirsi su Floreana, un'isola remota e inospitale delle Galápagos.
Quello che doveva essere un nuovo inizio, un ritorno a una vita primordiale, si trasformò presto in un incubo. Scoprirono, infatti, che la vera minaccia alla loro sopravvivenza non era la natura selvaggia dell'isola con la sua fauna, ma la loro stessa natura umana.
La storia di Floreana è un intrigo fatto di tradimenti, sesso, misteriose sparizioni e omicidi mai risolti.
Un "Galápagos Affair", come è stato definito, che Howard ha scoperto per caso circa quindici anni fa, durante una vacanza in famiglia. "Siamo andati al Museo delle Galápagos e un'intera sala era dedicata a questo thriller poliziesco", ha ricordato. "La storia era così affascinante che ho iniziato a leggere tutto quello che potevo. Era l'unico argomento di cui parlavamo a cena. Ero così incuriosito che ho letteralmente iniziato a buttare giù la scaletta di un film sul mio BlackBerry".
Come sarà Howard in versione thriller? Lo scopriremo tra un paio d'anni.
Oltre alla sfida creativa di "Eden", il 2025 è un anno di grandi traguardi per il regista.
Celebra il suo 50° anniversario di matrimonio, i 40 anni della sua casa di produzione Imagine Entertainment, fondata con Brian Grazer, e i 30 anni di "Apollo 13". Un anno d'oro, come lo definisce lui stesso.
Ma qual è il segreto di una carriera così longeva e di successo, iniziata da bambino prodigio in "The Andy Griffith Show" e "Happy Days"?
Howard attribuisce tutto alla sua famiglia e a un amore viscerale per il cinema. "Sono stato fortunato ad amare il processo", ha raccontato, ricordando i suoi genitori, entrambi attori. "Li ho visti lottare e ho capito che le opportunità che mi si presentavano erano un dono".
Un dono che lui non ha mai dato per scontato, nemmeno dopo aver raggiunto le vette di Hollywood. "L'ho adorato", ha concluso con umiltà e un pizzico di orgoglio. "Sono un figlio di puttana fortunato!".
E con "Eden", sembra determinato a dimostrare che la sua fortuna, e il suo talento, sono ancora ben lontani dall'esaurirsi. E noi non possiamo che esserne felici!