Il biopic musicale Elvis è un vero e proprio viaggio dentro il mito. Diretto dal Baz Luhrmann, il film del 2022 si concentra su circa vent'anni della vita del Re del Rock (interpretato da Austin Butler) tra esordi, concerti epici, l'ascesa, i successi, la caduta e il rapporto tossico con il suo manager, Parker (interpretato da Tom Hanks). Come finisce e dove sono state girate le suggestive scene vintage che vediamo nel film?
Ecco il trailer ufficiale per entrare nell'atmosfera:
Una curiosità sul film Elvis che non tutti sapranno è che non è stato girato, come si potrebbe pensare, tra Las Vegas e Memphis, bensì, in Australia.
La produzione ha scelto come località centrale il Queensland e ha costruito set colossali per poter ricreare perfettamente l'atmosfera degli Stati Uniti degli anni '50, '60 e '70.
Tutto è stato ricreato in Australia per regalarci una perfetta illusione "made in Usa".
Hanno usufruito del sostegno del governo del Queensland e di Screen Queensland per la realizzazione del film.
La fine del film Elvis è un pugno allo stomaco che ci lascia una sorta di sensazione dolceamara. Dopo il suo divorzio con Priscilla e le scene che approfondiscono il rapporto sempre più complicato con la figlia Lisa Marie, Elvis prova un'ultima grande mossa per ribellarsi: allontanarsi dall'ombra ingombrante del manager, il colonnello Parker.
Lo licenzia sul palco davanti a tutti, non appena scopre che gli aveva sabotato il tour internazionale solo per poter proteggere i propri interessi.
Un sogno di libertà che dura poco per Elvis: Parker gli sbatte in faccia la verità sui debiti milionari accumulati nel tempo e lo intrappola nuovamente nella sua rete, convincendolo del fatto che abbia ancora bisogno di lui.
Tom Hanks nei panni di Parker, immagine tratta dal trailer di Warner Bros. Italia: YT
Una delle ultime scene del film è quella con Priscilla che incontra il cantante all'aeroporto implorandolo di entrare in riabilitazione. Elvis, fragile, ma ostinato a continuare, procede con i concerti, anche se il suo corpo non regge più. Muore a soli 42 anni, pochi mesi dopo questo incontro, il 16 agosto 1977, per un attacco cardiaco, ormai consumato dall'abuso di farmaci e da un circolo vizioso che lo ha logorato completamente.
Il film si conclude con le immagini vere dell'ultima esibizione di Elvis, quella del 21 giugno 1977, provato ma ancora vicino al suo pubblico emozionato, mentre si esibisce sulle note di Unchained Melody. Poi, in sottofondo, sentiamo la sua frase:
"Da piccolo, ero un sognatore… ogni sogno che ho fatto si è avverato un centinaio di volte".
Il film ci mostra sicuramente, a livello narrativo, la caduta di una leggenda, ma il significato si concentra sul prezzo e i rischi del successo decisamente molto alti, che possono portare a delle significative fragilità. Elvis era un uomo che ha conquistato il sogno americano a tutti gli effetti, ma che, allo stesso tempo, si è consumato fino all'osso dietro il sistema, spremuto fino alla fine. La scena dell'ultima esibizione apre lo sguardo su questo doppio sistema: da una parte c'è un corpo stanco e provato; dall'altra c'è una voce che ancora coinvolge il suo pubblico.