26 Aug, 2025 - 16:40

Il giudice rende pubblici i messaggi di Baldoni con cui avrebbe diffamato Lively

Il giudice rende pubblici i messaggi di Baldoni con cui avrebbe diffamato Lively

La battaglia legale tra Blake Lively e Justin Baldoni si arricchisce di un capitolo esplosivo, con la pubblicazione di una serie di email e messaggi di testo che sembrano delineare una vera e propria "campagna diffamatoria" orchestrata dal team del regista ai danni della sua co-protagonista in "It Ends With Us".

I documenti, depositati in tribunale dagli avvocati di Lively e pubblicati da PageSix, gettano un'ombra inquietante sulle dinamiche che si verificavano dietro le quinte del film, e rivelano una strategia calcolata per "cambiare la narrativa" online. Scopriamo i dettagli.

Guerra legale Lively-Baldoni: e-mail esplosive

Al centro della bufera c'è una comunicazione dell'agosto 2024, in cui la responsabile stampa di Baldoni, Melissa Nathan, presenta al socio del regista, Jamey Heath, un "guru dei social media" di nome Jed Wallace.

Il profilo di Wallace, poi cancellato, lo descriveva come un "mercenario" specializzato nel "definire artisti e tendenze". Il suo compito, per un compenso di 30.000 dollari al mese per tre mesi, sarebbe stato quello di orchestrare una campagna social "per lo più non rintracciabile".

L'obiettivo, come si legge in un'altra email, era chiaro: "creare un coinvolgimento dei fan sui social per andare avanti e indietro con eventuali account negativi, aiutando a cambiare la narrativa e a rimanere sulla buona strada".

In altre parole, utilizzare account anonimi per promuovere notizie favorevoli a Baldoni e contrastare i fan di Lively online. Una fonte interna, tuttavia, ha minimizzato l'operazione, sostenendo che il lavoro si rivelò superfluo a causa della valanga di critiche "organiche" che Lively stava già ricevendo.

Un'altra email, scritta da una collaboratrice di Nathan, delinea una strategia ancora più dettagliata e aggressiva, sottolineando che "la parte integrante qui è eseguire tutto senza impronte digitali".

Il piano prevedeva un monitoraggio capillare dei forum online come Reddit, Discord e TikTok, l'utilizzo di contatti all'interno delle piattaforme per "denunciare il comportamento di Blake" e l'intervento diretto nelle discussioni per "influenzare le conversazioni in tempo reale".

Si parlava persino di "chiudere completamente Reddit e tutti gli account social, se necessario", e di avviare nuove discussioni con "teorie approvate dal team".

La preoccupazione principale del team di Baldoni, come emerge chiaramente, era la possibile reazione dei fan di Taylor Swift, all'epoca grande amica di Lively. "Siamo ora preoccupati che Blake attivi la fanbase di Taylor Swift, il che è una preoccupazione importante", si legge in un'email, che giustificava l'aumento della parcella a 30.000 dollari al mese proprio a causa del "crescente chiacchiericcio sui social".

Il team Baldoni è ancora convinto che le critiche verso Blake Lively siano sempre state reali

Dal canto suo, il team di Baldoni sembrava convinto che la negatività verso Lively fosse spontanea, legata alla sua promozione del film, che tratta di violenza domestica, come se fosse una "sciocca commedia romantica".

Un video in cui l'attrice incoraggiava i fan a "indossare fiori" per la prima è stato citato come esempio di una comunicazione inappropriata.

Nel frattempo, messaggi dello stesso Baldoni rivelano la tensione sul set. In una chat del gennaio 2024, il regista si descriveva come se stesse "cercando di trovare l'equilibrio tra il comandare una nave e il guidarla mentre è tenuta in ostaggio", lamentando di dover lavorare con una persona che "può e userà qualsiasi cosa contro di lui".

Questi documenti rappresentano una prova fondamentale nella causa intentata da Lively per molestie sessuali e diffamazione contro Baldoni.

Il suo rappresentante ha dichiarato: "Esiste una quantità schiacciante di prove che documentano la campagna diffamatoria istigata da Justin Baldoni". Con il processo previsto per marzo 2026, questa guerra legale è ben lontana dalla sua conclusione.

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