03 Sep, 2025 - 14:31

Kendra Licari oggi: dalla vicenda di cyberbullismo di Numero sconosciuto alla sua nuova vita

Kendra Licari oggi: dalla vicenda di cyberbullismo di Numero sconosciuto alla sua nuova vita

È una delle vicende di cronaca più surreali e inquietanti degli ultimi anni: quella di Kendra Licari, una madre del Michigan che per oltre un anno ha assurdamente e quotidianamente perseguitato la propria figlia adolescente e il suo fidanzato con centinaia di messaggi d'odio, minacce e insulti.

Fingendosi un coetaneo anonimo, questa madre bulla ha orchestrato un'elaborata campagna di cyberbullismo, arrivando a denunciare il tutto alla polizia insieme alla figlia, ignara di tutto.

La scoperta che la carnefice fosse in realtà la madre ha lasciato l'intera comunità sotto shock, aprendo un caso giudiziario che si è concluso con la sua condanna. 

Cosa fa oggi Kendra Licari?

La sua storia ha sconvolto l'America ed è diventata il soggetto di un documentario Netflix di grande successo, "Numero Sconosciuto:una vicenda di cyberbullismo".

Ma che fine ha fatto oggi Kendra Licari, la madre del Michigan che per quasi due anni ha orchestrato una spietata campagna di cyberbullismo contro sua figlia adolescente, Lauryn, e il suo fidanzato?

Dopo la condanna e il carcere, la sua vita è un capitolo tutto da scrivere, segnato dal tentativo di comprendere un gesto inspiegabile e dalla speranza di ricostruire un rapporto che sembrava irrimediabilmente distrutto.

La vita oggi fuori dal carcere

Oggi Kendra è una donna libera. È uscita di prigione l'8 agosto 2024, dopo aver scontato una pena di 19 mesi per due capi d'accusa di stalking ai danni di un minore.

Secondo le informazioni più recenti, risalenti a un'inchiesta di inizio 2025, vive con alcuni familiari vicino a Detroit, in Michigan, e non è chiaro se abbia trovato un impiego.

La sua partecipazione al documentario Netflix è stata una decisione dell'ultimo minuto, un tentativo, come spiegato dalla regista Skye Borgman, di raccontare la sua versione dei fatti e di farla vedere alla figlia. "Voleva farlo, credo, per sua figlia", ha commentato la regista, sottolineando il desiderio di Kendra di spiegare le motivazioni dietro al suo comportamento.

Le motivazioni incredibili: "volevo proteggerla"

Il punto più oscuro e controverso della vicenda rimane il "perché". Nel documentario, Kendra sostiene di non aver inviato i primissimi messaggi, ma di aver iniziato la sua campagna di terrore nel tentativo di "smascherare" il vero bullo.

Una volta cominciato, però, non è più riuscita a fermarsi. "È stata una spirale, un effetto valanga", ha dichiarato. "In quei momenti ero in un posto diverso. Ero in un posto orribile mentalmente".

Ha negato che i messaggi, spesso crudeli sull'aspetto fisico della figlia, fossero mirati a ferirla nelle sue insicurezze. E quando le è stato chiesto se temesse che Lauryn potesse farsi del male, dato che le scriveva di uccidersi, ha risposto: "Posso dire che non avevo paura che si facesse del male. Conosco Lauryn e conosco le conversazioni che abbiamo avuto".

La spiegazione più profonda, secondo Kendra, affonda le radici in un trauma passato. "Quando avevo 17 anni, sono stata violentata, e quando mia figlia ha raggiunto l'adolescenza, ho avuto paura, molta paura", ha confessato. Ha descritto il suo gesto come un tentativo distorto di proteggerla, un modo per "controllare l'esito del suo percorso" per evitare che vivesse lo stesso dolore.

Un rapporto da ricostruire: il futuro con la figlia Lauryn

Mentre Kendra era in prigione, madre e figlia sono rimaste in contatto e Lauryn sembrava aperta a una riconciliazione.

Tuttavia, dopo la scarcerazione, la situazione è diventata più complessa. In un'intervista successiva, Lauryn ha rivelato di non poter ancora vedere sua madre. "Voglio vedere mia madre quando sarà il momento giusto. Penso che sarebbe un sollievo vederla, ma anche difficile".

La fiducia, naturalmente, è il nodo centrale. "Penso di volerle credere ora, ma non credo di poterlo fare", ha ammesso la ragazza. "Ora che è fuori, voglio solo che riceva l'aiuto di cui ha bisogno, così quando ci vedremo non torneremo ai vecchi tempi".

Nonostante tutto, Kendra si è detta convinta di poter avere, un giorno, "una relazione sana" con sua figlia. Un futuro ancora incerto, sospeso tra il perdono e la memoria di una ferita inflitta dalla persona che avrebbe dovuto proteggerla più di chiunque altro.

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