"V per Vendetta" è un film distopico del 2005, ma invecchiato come il vino buono, visto che continua a far parlare di sé per la sua potente allegoria politica, l’intramontabile maschera di Guy Fawkes e la performance magnetica di Natalie Portman.
Diretto da James McTeigue e scritto dai Wachowski, il film racconta la lotta tra il regime totalitario Norsefire e il misterioso anarchico mascherato V. Ma cosa succede alla fine? E dove sono state girate le scene che hanno reso così iconico questo thriller politico? Scopriamo tutto, scena per scena, con curiosità dietro le quinte e dettagli sulle riprese.
In un futuro alternativo, la Gran Bretagna è soggiogata dal regime fascista di Norsefire, guidato dall’Alto Cancelliere Adam Sutler. La popolazione vive nella paura, mentre immigrati, minoranze e dissidenti vengono imprigionati o eliminati. Evey Hammond (Natalie Portman) perde i genitori in carcere dopo che il fratello muore in un attacco terroristico. Una sera, viene salvata da V (Hugo Weaving), un enigmatico vigilante mascherato da Guy Fawkes, che la coinvolge nel suo piano di rivoluzione.
V non è un semplice terrorista: vuole scuotere le coscienze e dimostrare che le idee sono più potenti degli uomini. Attraverso attentati mirati, elimina figure chiave del regime, come il propagandista Lewis Prothero, il vescovo Lilliman e il medico Surridge. Ogni atto di V non è casuale, ma pensato per smascherare corruzione, ingiustizia e crudeltà sistemica. La giovane Evey, inizialmente terrorizzata, comprende che la rivoluzione non riguarda solo la distruzione fisica, ma anche il risveglio della libertà interiore.
Se la storia intriga, i luoghi delle riprese affascinano quasi altrettanto. Il film è stato girato principalmente a Londra e a Potsdam, in Germania, con alcune scene esterne a Berlino. Gli interni sono stati realizzati negli studi Babelsberg, mentre la famosa metropolitana abbandonata è la stazione di Aldwych, ormai chiusa al pubblico.
Per la sequenza finale, che mostra il Parlamento in esplosione, le autorità hanno concesso la chiusura di Trafalgar Square e Whitehall per tre notti consecutive: un vero e proprio evento storico per le riprese cinematografiche londinesi. Anche il figlio di Tony Blair, Euan, ha collaborato con la produzione per garantire l’accesso a zone sensibili, suscitando curiosità e qualche polemica politica.
Il regista McTeigue ha voluto un’atmosfera retrofuturistica: toni di grigio, luci cupe e set come la Shadow Gallery creano un mondo totalitario che sembra reale ma surreale al tempo stesso. Hugo Weaving ha dovuto affrontare la sfida di dare vita a V sotto una maschera inespressiva, registrando nuovamente tutti i dialoghi in post-produzione per catturare le emozioni giuste.
Il climax arriva con il 5 novembre, giorno simbolico della Congiura delle Polveri. V ha preparato un treno carico di esplosivi sotto il Parlamento e distribuito migliaia di maschere di Guy Fawkes tra la popolazione. La tensione è alle stelle: Evey deve scegliere se azionare il treno e far saltare il Parlamento. Questo momento segna la sua trasformazione finale: da vittima impaurita a donna libera e consapevole, pronta a prendere decisioni per il bene collettivo.
Prima di riuscire a portare a termine il suo piano, V si scontra con Peter Creedy e i suoi uomini. Purtroppo, Creedy riesce a ferire mortalmente V, che muore poco dopo tra le braccia di Evey dopo avergli confessato il suo amore. Il messaggio è chiaro: l’idea di libertà sopravvive alla morte dell’individuo.
Le masse, tutte mascherate, assistono alla distruzione del Parlamento, simboleggiando la rinascita di una nazione liberata dal terrore. Finch, il detective disilluso, comprende che le idee sono più potenti delle persone e permette a Evey di compiere l’atto finale: chiunque può essere V, chiunque può essere la scintilla della rivoluzione. Come dice Evey alla fine, "Era tutti noi".
Natalie Portman ha preparato il ruolo studiando accenti, film sulla resistenza e autobiografie di leader politici. Il rapporto tra Evey e V è complesso: a tratti padre-figlia, a tratti amante o mentore, creando una dinamica emotivamente intensa. Hugo Weaving ha sostituito James Purefoy, inizialmente scelto per V, a causa di divergenze creative.
Il film ha anche attirato l’attenzione per la sua capacità di parlare al presente: nonostante sia ambientato nel 2020 alternativo, le tematiche di sorveglianza, censura e oppressione rimangono inquietantemente attuali. Il regista cita "La battaglia di Algeri" come fonte di ispirazione, volendo trasmettere un senso di realismo politico e tensione costante.