Se siete amanti degli horror marini, "The Reef - Intrappolate" (2022) vi ha fatto sicuramente battere il cuore a mille. Diretto da Andrew Traucki, sequel spirituale del cult del 2010, il film segue un gruppo di amiche in kayak che si ritrova faccia a faccia con un gigantesco squalo bianco.
Tra adrenalina, colpi di scena e paesaggi tropicali mozzafiato, il film riesce a coniugare tensione e dramma personale in un mix perfetto per gli appassionati del genere.
Il film vede protagoniste Teressa Liane, Ann Truong, Saskia Archer, Kate Lister e Tim Ross, mentre l’azione si svolge quasi interamente nell’estremo nord del Queensland, Australia, che ha fatto da cornice a un’isola tropicale fittizia. Le riprese sono durate 28 giorni e, nonostante condizioni meteorologiche imprevedibili, la troupe ha portato a termine ogni scena con grande determinazione. La Chop Shop Post di Brisbane si è occupata del conforming, del grading e del finishing, mentre gli effetti speciali sono stati realizzati da Emma Clifton in Nuova Zelanda.
Girare tra acque agitate e cieli mutevoli non è stato semplice: ogni scena richiedeva un perfetto coordinamento tra diverse telecamere, riprese d’archivio e CGI. Il risultato finale, però, ha catturato perfettamente la bellezza pericolosa dell’oceano australiano.
Il film si apre con le sorelle Cath e Nic e le amiche Jodie e Lisa impegnate in un’immersione con fucili subacquei. Tornate al parcheggio, Cath viene attirata a casa dal marito violento Greg e trovata morta nella vasca da bagno da Nic. Questo tragico evento segna l’inizio del dramma e del senso di colpa che accompagnerà Nic per tutta la pellicola.
Nove mesi dopo, Nic torna dall’India e si riunisce con Jodie, Lisa e Annie, la sorella minore, in una baita su un’isola vicina. Decidono di fare una gita in kayak: qui l’azione prende il sopravvento. Annie nota una pinna sospetta e lo squalo bianco inizia la sua caccia spietata. Lisa, pur cercando di salvare Annie, viene uccisa, mentre Demi, una bambina che giocava vicino alla spiaggia, sopravvive miracolosamente.
Il trio femminile decide di dirigersi verso l’isola più vicina, legando il kayak alla barca per stabilizzarla. Il viaggio diventa un incubo: il motore si guasta, la barca imbarca acqua e lo squalo li segue senza sosta. Nic realizza che non possono scappare: devono affrontare il predatore. Usando un pesce come esca, cercano di intrappolare lo squalo con l’ancora, ma il piano fallisce.
Alla fine, Nic e Annie, unite dalla paura e dalla determinazione, riescono a intrappolare lo squalo nella rete da pesca. Annie resta intrappolata con lui, ma Nic si tuffa e lo pugnala più volte, uccidendolo. La tensione esplode fino all’ultimo istante, lasciando il pubblico con il cuore in gola.
Dopo la vittoria contro lo squalo, le tre sopravvissute camminano su una spiaggia, lasciando fiori, una collana di conchiglie e il selfie originale delle quattro amiche su una targa che commemora Cath e Lisa: "sorelle subacquee per sempre". Il senso di colpa e il dolore di Nic trovano finalmente sollievo. Il film non è solo un horror sugli squali, ma una storia di resilienza, perdono e solidarietà femminile.
Nic affronta le proprie colpe per non aver protetto Cath e, insieme alle amiche, dimostra che la sopravvivenza è anche emotiva. Tra acque agitate, squali affamati e tensione costante, il film mescola perfettamente adrenalina e introspezione.
Il 90% del film è stato girato nell’estremo nord del Queensland, un luogo ideale per ricreare l’ambientazione tropicale dell’isola fittizia. Le riprese hanno sfruttato sia location naturali che set costruiti per simulare l’azione sott’acqua e le scene più pericolose. Gli effetti speciali hanno completato il quadro, rendendo lo squalo e le acque pericolose estremamente realistici.