12 Sep, 2025 - 15:30

OpenAI collabora a un film d'animazione interamente creato con l'AI: i dettagli

OpenAI collabora a un film d'animazione interamente creato con l'AI: i dettagli

La linea di demarcazione tra tecnologia e arte non è mai stata così labile. L'intelligenza artificiale generativa, dopo aver trasformato innumerevoli settori, sta ora puntando al grande schermo, e lo fa con un alleato d'eccezione:

OpenAI, la più importante azienda di AI al mondo sta supportando attivamente un lungometraggio d'animazione, intitolato "Critterz.

Il progetto, che vanta gli sceneggiatori del successo "Paddington in Perù", non è solo un esperimento tecnologico; è un potenziale presagio del futuro, un test che potrebbe ridefinire il modo in cui i film vengono creati e, soprattutto, da chi.

La domanda che tutti si pongono è tanto affascinante quanto terrificante: stiamo assistendo alla nascita di un nuovo strumento per la creatività o all'arma che la renderà obsoleta?

Critterz, un film d'animazione interamente creato con l'AI

"Critterz" non nasce dal nulla. Il progetto è l'evoluzione di un cortometraggio "proof-of-concept" generato con l'AI già nel 2023, che raccontava le avventure di un gruppo di animali del bosco.

Ora, quel concetto si sta trasformando in un lungometraggio completo, con l'ambizioso obiettivo di debuttare al prestigioso Festival di Cannes nel 2026, prima di una distribuzione globale.

A fornire l'arsenale tecnologico è ovviamente OpenAI, che mette in campo i suoi modelli di punta, da Sora per la generazione video a GPT-5 per gli aspetti narrativi e di sviluppo.

Ma questo non è solo un progetto portato avanti da ingegneri. La produzione vede la collaborazione di realtà consolidate come Vertigo Films e Native Foreign, con il supporto finanziario di Federation Studios.

La vera sorpresa, però, risiede nel team creativo. A scrivere la sceneggiatura sono stati chiamati James Lamont e Jon Foster, il duo che ha firmato il successo di critica "Paddington in Perù".

Questa scelta è una mossa strategica potentissima: coinvolgere talenti umani rispettati e di successo conferisce al progetto una credibilità artistica che va oltre la semplice prodezza tecnica, rendendo il dibattito ancora più complesso.

Il lavoro umano presto sparirà?

Se la curiosità artistica è alta, la preoccupazione per le implicazioni lavorative è alle stelle. A rendere "Critterz" un caso emblematico è il team di produzione: appena una trentina di persone.

Un'inezia, se si considera che un film d'animazione tradizionale richiede il lavoro di centinaia, a volte migliaia, di artisti, animatori, modellatori e tecnici.

Questa drastica riduzione del personale è il problema principalre che agita Hollywood, un'industria che solo di recente ha affrontato scioperi storici in cui l'intelligenza artificiale era uno dei temi più caldi sul tavolo delle trattative.

Il progetto viene ufficialmente definito un "esperimento", un test per vedere fino a che punto l'AI possa rimodellare il processo di produzione cinematografica. Ma per molti, questo esperimento assomiglia più all'apertura del vaso di Pandora.

Che dire degli altri studi di produzione?

Studi come Disney e Netflix hanno cautamente provato l'intelligenza artificiale per supportare il marketing e la produzione, ma nessuno si è ancora immerso completamente in una funzionalità di questo tipo.

All'inizio di agosto, il Wall Street Journal ha riferito che gli esperimenti dietro le quinte della Disney con l'intelligenza artificiale nella produzione cinematografica hanno sfiorato il disastro, a causa di una combinazione di preoccupazioni legali sulla fonte di ispirazione dell'intelligenza artificiale e preoccupazioni che il suo utilizzo possa spaventare gli sceneggiatori, gli attori e gli animatori su cui la Disney dovrà ancora fare affidamento in una certa misura nei suoi numerosi altri progetti animati e live action.

Se "Critterz" dovesse rivelarsi un successo commerciale, potrebbe creare un precedente pericoloso, e incentivare gli studios a preferire soluzioni basate sull'AI per tagliare i costi, a scapito di migliaia di posti di lavoro qualificati. 

La questione non è più se l'AI possa creare arte, ma quale sarà il costo umano di questa nuova forma d'arte. Il destino di "Critterz" al botteghino non determinerà solo il futuro di un singolo film, ma potrebbe dare il via a una trasformazione irreversibile dell'intera industria creativa.

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