Quando il nome di Nate Bargatze è stato annunciato come presentatore degli Emmy Awards 2025, una domanda si è sollevata: "Chi è?".
Eppure, per chi ha seguito la sua ascesa silenziosa ma inarrestabile, la scelta non è affatto una sorpresa. Bargatze, 46 anni, è il comico che ha trasformato la normalità in un'arte, l'uomo qualunque del Tennessee che riempie le arene raccontando le sue disavventure con Starbucks e le fiere di paese.
La sua esplosione definitiva è arrivata grazie a due acclamate conduzioni del Saturday Night Live, che lo hanno catapultato da star della stand-up a fenomeno nazionale. Ma chi è davvero l'uomo dietro il baffo impassibile e l'autoironia disarmante?
La carriera di Nate Bargatze ha avuto un "prima" e un "dopo" Saturday Night Live. Chiamato a condurre nell'ottobre 2023 su raccomandazione di Jimmy Fallon, in pieno sciopero degli attori, Bargatze si è presentato sul palco con la sua tipica umiltà.
"Sento, se siete a casa, sono scioccato quanto voi di essere qui", ha esordito, prima di conquistare il pubblico con un monologo che è diventato un classico istantaneo.
Quella puntata ha regalato a SNL i suoi ascolti più alti da quasi un anno, e per Bargatze ha significato accendere il postbruciatore. "Prima riempivo le arene", ha raccontato, "ma scherzo dicendo che SNL ha aggiunto la seconda arena".
Il successo è stato tale da garantirgli un secondo ingaggio come presentatore, un contratto per un libro e un film, "The Breadwinner", in cui reciterà al fianco di Mandy Moore.
Ma qual è il segreto del suo successo? In un'epoca di comicità urlata, politica e divisiva, Bargatze ha scelto una strada opposta: quella della normalità. La sua è una comicità "pulita", adatta a tutta la famiglia, basata su un'osservazione impassibile delle assurdità della vita quotidiana. Il suo marchio di fabbrica è l'autoironia.
Non ride degli altri, ride di sé stesso, delle sue inadeguatezze di "uomo del 1900" catapultato nel mondo moderno. "Potete ridere con me o di me", ha spiegato al New York Times. "Potete immedesimarvi, o pensare che io sia un idiota. In ogni caso, sono qui per farvi divertire".
Lui stesso ha una teoria sul perché sia stato scelto per un palco così prestigioso come quello degli Emmy: "Probabilmente le elezioni hanno contribuito", ha ammesso, suggerendo di essere una scelta "sicura" e apolitica in un momento di forte polarizzazione.
Ma i suoi colleghi non sono d'accordo. L'amico Marc Maron ha sentenziato: "Sarebbe stato una grande star indipendentemente dalla cultura in cui si trova. È merito del suo talento".
Per capire la sua comicità, bisogna guardare alle sue origini. Nato a Old Hickory, Tennessee, figlio di un clown diventato mago, è cresciuto in una devota famiglia cristiana.
Dopo aver abbandonato il college e aver lavorato come lettore di contatori e cameriere da Applebee's, ha deciso di inseguire il suo sogno. È proprio in quel ristorante che ha incontrato sua moglie, Laura, con cui è sposato dal 2006.
La sua famiglia è il cuore del suo materiale comico. La moglie Laura e la figlia tredicenne, Harper (che lo presenta in ogni suo speciale), sono le protagoniste involontarie delle sue storie più esilaranti. "Se voglio parlare della mia famiglia", ha spiegato, "devi credere che la amo, altrimenti sono la persona peggiore del mondo". È questo affetto di fondo che rende la sua comicità così calda e universale.
Ora, anche se è salito sul palco più importante della televisione, Bargatze rimane fedele a se stesso, un uomo che sembra ancora sorpreso del proprio successo.
Ma dietro quella facciata si nasconde un impero in crescita, fatto di podcast, film e tour da record. L'uomo qualunque del Tennessee non è più un outsider che bussa alla porta di Hollywood. Ora, è lui a tenere le chiavi di casa.