18 Sep, 2025 - 11:17

Gaza del futuro, il piano svelato dal ministro delle finanze israeliano: "Eldorado immobiliare"

Gaza del futuro, il piano svelato dal ministro delle finanze israeliano: "Eldorado immobiliare"

Il ministro delle Finanze israeliano di estrema destra, Bezalel Smotrich, ha sollevato un’enorme polemica internazionale dopo aver svelato pubblicamente la sua visione sulla futura Striscia di Gaza: un “Eldorado immobiliare” pronto a trasformarsi in un investimento redditizio grazie alla rigenerazione urbana postbellica. Le sue dichiarazioni, espresse durante il vertice immobiliare del Centro immobiliare e Madlan 2025 a Tel Aviv, illuminano uno scenario economico e politico che sta rapidamente prendendo forma.

Come sarà la Gaza del futuro?

Nel suo intervento, Smotrich non ha usato mezzi termini: “La distruzione nella Striscia di Gaza potrebbe diventare un progetto immobiliare lucrativo, non sto scherzando”. Il ministro ha confermato di aver “già iniziato una trattativa con gli americani”, lasciando intendere che il suo piano sarebbe in fase avanzata di negoziazione, tanto da essere stato presentato all’amministrazione Trump.

A suo dire, esiste già un “business plan” creato “dalle persone più professionali che ci siano”, un progetto che “si ripaga da solo” e che potrebbe essere realizzato attraverso partnership internazionali. Smotrich ha sottolineato che “ora la demolizione è finita, la prossima fase è costruire, che è decisamente meno costosa”.

L’Eldorado immobiliare tra controversie legali e morali

Il piano ambizioso di Smotrich ha acceso il dibattito anche tra esperti di diritto internazionale, che ritengono la strategia in contrasto con le norme sulla gestione dei territori occupati. Secondo il ministro, il progetto prevede la divisione delle percentuali di vendita delle terre con gli Stati Uniti, giustificando l’operazione come un ritorno sugli investimenti fatti durante la guerra: “Abbiamo investito molto denaro, ora dobbiamo negoziare la nostra quota del mercato immobiliare futuro a Gaza”.

Tuttavia, fonti legali e umanitarie avvertono che impossessarsi di terre abbandonate dai palestinesi costituirebbe una violazione del diritto internazionale e rafforzerebbe le accuse di pulizia etnica e appropriazione indebita.

Adil Haque, professore di diritto internazionale, ha commentato: “Questo piano è legato all’idea di espellere la popolazione civile e stabilire un controllo permanente su Gaza; è illegale.” Molti definiscono scioccante la pretesa di trarre profitto dalla sofferenza e dallo sfollamento dei civili. La visione di Smotrich sembra allinearsi con i propositi di amministrazioni precedenti, come quella di Trump, che aveva immaginato Gaza come una nuova “Riviera del Medio Oriente”, progetto che ha sempre incontrato l’opposizione della comunità internazionale e dei palestinesi.

Reazioni in Israele e nel mondo

Le dichiarazioni di Smotrich arrivano in un contesto di grave crisi umanitaria nella Striscia, con migliaia di civili sfollati e centinaia di vittime causate dagli ultimi raid israeliani. Mentre il Primo Ministro Netanyahu si è dichiarato contrario alla ricostruzione di insediamenti israeliani nella zona, i partiti di estrema destra spingono invece per la “annessione graduale” e la creazione di comunità ebraiche sul territorio.

Opinionisti ed economisti israeliani hanno criticato la visione di Smotrich, sostenendo che tramutare Gaza in un Eldorado immobiliare non risolverebbe le profonde questioni socio-politiche e umanitarie sul campo, ma rischierebbe addirittura di alimentare ulteriori tensioni.

A livello internazionale, la proposta ha suscitato indignazione: diverse organizzazioni per i diritti umani parlano di una “escalation delle pratiche di espropriazione e di pulizia etnica”. La comunità palestinese e gran parte dei governi occidentali hanno ribadito la necessità di affidare il futuro governo di Gaza solo alle autorità palestinesi.

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