18 Sep, 2025 - 11:21

Drone russo in Polonia? No, è stato un autoattacco: l'ironia di Marco Travaglio

Drone russo in Polonia? No, è stato un autoattacco: l'ironia di Marco Travaglio

Nell’editoriale pubblicato oggi su Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio affronta con la sua consueta ironia e spirito critico il caso dei presunti droni russi piombati in territorio polacco: una vicenda che ha sollevato ondate di allarme tra governi, media e opinione pubblica ma che, secondo il direttore, nasconde molto più di quanto raccontino le cronache ufficiali.

“Soliti imbecilli e fake news atlantiste”

Travaglio apre il suo pezzo con una stoccata a chi lo accusa di essere filorusso per il solo fatto di smascherare le “fake news atlantiste sull’attacco imminente o addirittura in corso della Russia all’Europa”. Ribadisce di aver sempre condannato "l’invasione russa dell’Ucraina come crimine internazionale ingiustificabile anche se provocato dalla Nato", ma allo stesso tempo invita a “unire i puntini tra dichiarazioni e decisioni dei leader europei” per capire la strategia che, secondo lui, punta a trascinare il continente verso un conflitto globale con Mosca.

“Salvare le poltrone trascinandoci in guerra”

Secondo Travaglio, molti politici europei, seguendo una logica simile a quella di Netanyahu, sarebbero pronti a tentare ogni strada per salvare il potere, anche inventando falsi pretesti di guerra “in joint venture con Kiev e con Varsavia”. “I missili russi in Polonia erano ucraini. L’attentato russo ai gasdotti era ucraino. L’attacco russo al palazzo del governo di Kiev era un incendio che nessuna prova collega a droni russi. Il sabotaggio russo all’aereo della Von der Leyen era una bufala”, scrive Travaglio, descrivendo un clima mediatico esasperato e carico di menzogne.

Il caso dei droni e la “Sentinella Orientale”

Nel mirino dell’editorialista finisce anche il recente doppio attacco di droni, attribuiti inizialmente a Mosca, che avrebbe colpito la Polonia il 10 e 13 settembre. Il premier polacco Tusk, sottolinea Travaglio, ha reagito subito “con l’acquolina in bocca: 'Non siamo mai stati così vicini a un conflitto dalla Seconda guerra mondiale'”. Così, invocando l’articolo 4 della Nato, ha ottenuto il via libera per militarizzare il confine orientale con l’operazione “Sentinella Orientale”.

Eppure, evidenzia Travaglio, i danni sarebbero stati minimi e il racconto ufficiale smentito dai fatti: “I droni non avevano fatto morti né feriti, il governo raccontava che uno aveva colpito una casa a Wyryki, sfondandone il tetto e il parcheggio”. Ma la testata Rzeczpospolita, che cita fonti dell’intelligence, smaschera la versione ufficiale: “La casa è stata colpita non da un drone russo, ma da un missile aria-aria Aim-120 americano lanciato da un F-16 polacco, che per fortuna non è esploso. In pratica la Polonia si è bombardata da sola”.

La responsabilità e la negazione

Il presidente Nawrocki chiede “spiegazioni urgenti dal governo sull’incidente”, dichiarando che “nelle condizioni di disinformazione e guerra ibrida, i messaggi ai polacchi devono essere verificati”. Ma il premier Tusk insiste: “Comunque è tutta colpa di Mosca”. Nel frattempo, il Comando operativo delle Forze armate polacche nega persino il secondo sconfinamento del 13 settembre, adducendo motivazioni tecniche e meteorologiche, simili a casi già accaduti in Romania.

Fake news belliche e droni-patchwork

Travaglio cita il giornalista Gianandrea Gaiani di Analisi Difesa, secondo cui “non c’è uno straccio di prova dell’attacco russo alla Polonia”. Anzi, le foto dei “droni-patchwork” – come quello trovato poggiato sul tetto di una conigliera – alimentano i sospetti sulle vere responsabilità. “Capito da chi dobbiamo difenderci? Da chi dovrebbe difenderci”, conclude Travaglio, schernendo la narrazione dominante e ribadendo il suo invito a non cadere vittima della disinformazione e degli allarmi inventati.

 

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