18 Sep, 2025 - 14:42

Chi è Candace Owens e perché Brigitte Macron l'ha denunciata per diffamazione

Chi è Candace Owens e perché Brigitte Macron l'ha denunciata per diffamazione

Brigitte Macron si prepara a portare di fronte a un tribunale statunitense prove fotografiche, referti clinici e perizie scientifiche per smontare una delle dicerie più oltraggiose e incredibili diffuse negli ultimi anni: l’accusa secondo cui non sarebbe nata donna. A rilanciare questa teoria complottista, circolata a più riprese online, è stata l’influencer conservatrice americana Candace Owens, già conosciuta per le sue posizioni radicali.

Dopo settimane di crescente polemica, la première dame e il presidente Emmanuel Macron hanno scelto di reagire legalmente, rivolgendosi alla giustizia americana. Come spiegato dal loro avvocato Tom Clare, il procedimento costituisce una “distrazione dolorosa” per il capo dello Stato francese, ma la coppia intende dimostrare con decisione la totale infondatezza di queste affermazioni e porre fine a quella che definiscono una vicenda “umiliante e surreale”.

Chi è Candace Owens? Età e origini

Nata nel 1989 a Stamford, nel Connecticut, Candace Owens si è inizialmente avvicinata al mondo mediatico come blogger e commentatrice su temi sociali. Dopo un periodo in cui mostrava simpatie progressiste, ha compiuto una svolta radicale verso le idee conservatrici, diventando una voce seguita e al tempo stesso contestata della destra americana.

Owens ha acquisito notorietà soprattutto per le sue critiche nei confronti dei movimenti progressisti negli Stati Uniti. Una delle sue prese di posizione più note è stata contro il movimento Black Lives Matter, che lei considera strumentalizzato e dannoso. Inoltre, si è più volte schierata in difesa di Donald Trump, diventando uno dei volti mediatici più influenti all'interno dell’universo repubblicano.

Il suo stile diretto, provocatorio e privo di compromessi le ha garantito un enorme seguito sui social media, dove conta milioni di followers, ma allo stesso tempo l'ha esposta a polemiche e accuse di diffondere teorie complottiste o notizie non verificate.

La polemica con Brigitte Macron

La vicenda che ha portato al coinvolgimento della première dame francese si inserisce in questo contesto di dichiarazioni aggressive e controverse. Candace Owens, nel corso di alcuni interventi online, avrebbe rilanciato insinuazioni false e già più volte smentite secondo cui Brigitte Macron non sarebbe biologicamente una donna, ma un uomo che avrebbe cambiato identità. Questa teoria complottista, da tempo circolante negli ambienti cospirazionisti, è stata ripresa da Owens dando però grande visibilità a un contenuto diffamatorio.

Brigitte Macron ha deciso di reagire in modo netto, annunciando una denuncia per diffamazione contro la commentatrice americana. Si tratta di una scelta non scontata, considerando che personalità pubbliche di questo livello tendono spesso a ignorare certe insinuazioni per non amplificarle. Ma in questo caso la première dame ha ribadito che si tratta di un attacco alla sua identità, oltre che di una menzogna pericolosa, capace di influenzare l'opinione pubblica e di alimentare odio e disinformazione.

Perché Owens l’ha fatto?

Candace Owens è nota per il suo approccio provocatorio: spesso lancia dichiarazioni forti non solo per esprimere un’opinione, ma anche per catalizzare l’attenzione dei media e rafforzare il legame con il suo pubblico. Questo modo di comunicare le ha permesso di emergere nel panorama mediatico statunitense e di consolidare il suo ruolo come figura polarizzante.

Secondo diversi osservatori, l’attacco a Brigitte Macron rientra proprio in questa strategia. Riprendere una teoria complottista tanto clamorosa, pur infondata, non solo le ha garantito visibilità internazionale ma le ha permesso di inserirsi in un dibattito politico più ampio, in cui le élite europee vengono spesso descritte come simbolo di un establishment corrotto o ingannevole.

Le possibili conseguenze

Le azioni legali di Brigitte Macron aprono ora un fronte giudiziario che potrebbe avere ripercussioni significative. Da un lato, si tratterebbe di stabilire la responsabilità di chi diffonde falsità su figure pubbliche anche al di fuori della giurisdizione francese, considerando che Owens opera principalmente dagli Stati Uniti. Dall’altro, questa vicenda potrebbe diventare un precedente rilevante nella lotta contro la disinformazione internazionale diffusa tramite i social.

Se la causa dovesse approdare nei tribunali francesi, sarà complesso dal punto di vista giuridico far valere eventuali sanzioni contro Owens, ma il solo fatto che Brigitte Macron abbia scelto di intraprendere questa strada è un segnale forte. Dimostra la volontà di contrastare apertamente la macchina della disinformazione che negli ultimi anni sta condizionando il dibattito pubblico a livello globale.

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