Justin Baldoni, al centro di una battaglia legale sempre più aspra con la sua ex co-protagonista Blake Lively, ha appena arruolato un pezzo da novanta nel suo team legale: Alexandra Shapiro, l'avvocatessa difensore nota al mondo per aver rappresentato Sean "Diddy" Combs in uno dei processi più mediatici e controversi degli ultimi anni.
La decisione di affiancare un nome così potente al suo già noto avvocato, Bryan Freedman, trasforma una disputa nata sul set in uno scontro tra titani legali, alzando la posta in gioco a un livello quasi senza precedenti.
La scelta di Shapiro non è casuale. Il suo nome è indissolubilmente legato alla difesa di figure pubbliche la cui reputazione è appesa a un filo.
Aver gestito il caso di Combs, ottenendo un'assoluzione dall'accusa più infamante di traffico sessuale pur a fronte di una condanna per prostituzione, l'ha consacrata come una stratega capace superare gli ostacoli più alti.
Assumerla significa inviare un segnale inequivocabile a Blake Lively e al suo team: Baldoni non ha intenzione di cercare un compromesso. Si sta preparando per una battaglia totale, senza esclusione di colpi, e ha messo in campo l'artiglieria pesante per farlo.
La tempesta, iniziata con le accuse di Lively di molestie sessuali e di aver creato un ambiente di lavoro "scomodo" sul set del loro film, It Ends With Us, si è ulteriormente intensificata.
Lively ha sostenuto che, dopo aver parlato, sarebbe stata vittima di una campagna diffamatoria orchestrata come ritorsione. Baldoni ha sempre negato con veemenza ogni accusa, tentando persino una contro-causa per diffamazione, che però è stata respinta da un giudice, segnando un primo punto a favore dell'attrice.
Come se non bastasse, di recente è emersa una nuova accusa da parte di una persona anonima, che ha depositato documenti in cui denuncia "ripetute interazioni negative" e "abusi verbali" da parte di Baldoni.
L'accumularsi di queste testimonianze ha evidentemente spinto l'attore e il suo team a ricalibrare la propria strategia difensiva, rendendola più aggressiva.
La disputa, paradossalmente, è nata durante la produzione di It Ends With Us, l'adattamento cinematografico di un romanzo di Colleen Hoover che parla proprio delle dinamiche complesse e spesso tossiche delle relazioni, dell'abuso e del coraggio di denunciare. Il fatto che un film con un messaggio così potente sia diventato il terreno di scontro per accuse così gravi crea un cortocircuito mediatico e morale che aggiunge un ulteriore strato di complessità alla vicenda.
Con una data per il processo fissata per il marzo 2026, la strada è ancora lunga, ma le manovre attuali stanno definendo il campo di battaglia.
L'ingresso di Alexandra Shapiro nel team di Baldoni assicura che, quando le due star si affronteranno in tribunale, non sarà solo uno scontro tra due versioni della verità, ma una partita a scacchi legale giocata ai massimi livelli.
Nel frattempo anche Taylor Swift, ex migliore amica di Blake Lively, potrebbe presentarsi in tribunale e testimoniare sotto giuramento, cosa che la popstar avrebbe voluto evitare in ogni modo, ma non sarà possibile farlo.
La guerra tra Justin Baldoni e Blake Lively è appena entrata nella sua fase più critica, e le conseguenze, per le loro carriere e per Hollywood, sono ancora tutte da scrivere.