21 Sep, 2025 - 10:30

Che malattia ha avuto Francesco Acerbi? La terribile diagnosi e la riabilitazione

Che malattia ha avuto Francesco Acerbi? La terribile diagnosi e la riabilitazione

Francesco Acerbi oggi è conosciuto come uno dei difensori più solidi del calcio italiano, con la maglia dell’Inter e con quella della Nazionale. Ma dietro ai suoi tackle, ai suoi colpi di testa e alla sua grinta in campo si nasconde una storia che ha dell’incredibile. 

Francesco Acerbi ha vissuto qualcosa che va ben oltre un infortunio calcistico: nel 2013, all’inizio della sua carriera veramente da professionista, ha scoperto di avere un tumore al testicolo sinistro. È stato un colpo duro, che lo ha portato a operarsi, affrontare la chemioterapia, subire una ricaduta, e dover ricostruire non solo la sua forma fisica ma anche mentale.

Ma la sua storia è diventata un simbolo: di come si può cadere e risorgere, di come la malattia può diventare motore, non fine. Ecco com’è andata, come l’ha affrontata, come sta oggi e cosa ha imparato Francesco Acerbi lungo la strada

Francesco Acerbi: la malattia e la scoperta del tumore

Era il 2013 e Francesco Acerbi stava vivendo un periodo complicato a livello professionale. Dopo l’esperienza con il Milan, il difensore aveva firmato con il Sassuolo, pronto a rilanciarsi. Ma durante le visite mediche di routine, qualcosa non è andato come previsto.

I medici hanno riscontrato valori anomali e da lì è partita una serie di accertamenti che hanno portato a una diagnosi terribile: tumore al testicolo. Per Acerbi è stato come ricevere un cartellino rosso inaspettato, uno di quelli che ti fanno crollare il mondo addosso.

Lui stesso ha raccontato di aver vissuto quei giorni in uno stato di incredulità, quasi come se non stesse succedendo a lui. Un ragazzo giovane, un atleta professionista, apparentemente in salute… eppure costretto a fermarsi per affrontare una partita molto più dura di quelle a cui era abituato.

L’operazione e la prima vittoria

La diagnosi non lasciava alternative: Acerbi si è sottoposto subito a un intervento chirurgico per rimuovere il tumore. L’operazione è andata bene, e il difensore ha iniziato a vedere la luce in fondo al tunnel.

In quel momento il calcio è passato in secondo piano: la priorità era la salute, la possibilità di riprendersi e tornare a vivere.

A distanza di poche settimane dall’intervento, Acerbi ha però dimostrato a tutti il suo carattere: non ha mai pensato di mollare. Anzi, ha continuato ad allenarsi e a lavorare per rimettersi in forma, convinto che il suo futuro fosse ancora in campo.

Purtroppo le cose non sono andate secondo i piani.

La ricaduta e il momento più buio

Proprio quando sembrava che la tempesta fosse passata, il destino gli ha riservato un’altra prova durissima. A distanza di pochi mesi dall’intervento, i controlli medici hanno evidenziato una recidiva. Il tumore si era ripresentato e questa volta la cura non poteva limitarsi a un’operazione.

Francesco Acerbi ha dovuto affrontare la chemioterapia, una parola che fa tremare chiunque, figuriamoci un atleta professionista che vive del proprio corpo.

È stato quello il momento più difficile. L’energia mancava, gli effetti collaterali si facevano sentire e la prospettiva di tornare a giocare sembrava allontanarsi sempre di più. Acerbi ha raccontato di aver vissuto giorni di rabbia, ma anche di paura.

Eppure, in mezzo a tutto questo, non ha mai smesso di credere che ce l’avrebbe fatta. "Era la partita più importante della mia vita - ha detto - e non potevo permettermi di perderla".

La rinascita: il ritorno in campo

Dopo mesi di cure e sacrifici, la notizia che tutti aspettavano è arrivata: Francesco Acerbi ha sconfitto il tumore. Un annuncio che ha commosso tifosi, compagni di squadra e addetti ai lavori. Il difensore non solo era guarito, ma era anche pronto a rimettersi gli scarpini e tornare in campo.

Il suo ritorno è stato carico di emozione. Ogni minuto giocato era una rivincita, un simbolo di resilienza. E da lì in avanti la carriera di Acerbi ha preso una direzione inaspettata: da promessa mancata a simbolo di forza e costanza.

Al Sassuolo è diventato una colonna portante, fino a conquistarsi la chiamata della Lazio e poi quella dell’Inter, con cui ha sollevato trofei e giocato finali europee.

Ovviamente, la malattia ha lasciato in Acerbi una cicatrice, ma anche una consapevolezza nuova. Oggi il difensore non perde occasione per raccontare la sua storia, soprattutto ai giovani. Ha trasformato la sua esperienza in un messaggio di speranza: la vita può metterti di fronte a prove durissime, ma con coraggio, determinazione e l’aiuto delle persone giuste si può rialzarsi.

Il suo impegno nella sensibilizzazione è diventato parte integrante della sua identità. Ha spesso ricordato l’importanza della prevenzione e dei controlli medici, sottolineando che la diagnosi precoce è stata decisiva per la sua guarigione.

Il presente di Acerbi

Oggi, a distanza di anni da quella terribile diagnosi, Francesco Acerbi non è solo un calciatore professionista: è il simbolo di resilienza. Con l’Inter si è tolto grandi soddisfazioni, ma forse la sua vittoria più grande resta quella personale, lontana dai riflettori.

Il pubblico lo ammira non solo per le sue prestazioni, ma anche per la sua storia. In un mondo del calcio spesso dominato da gossip e polemiche, Acerbi rappresenta un esempio positivo, un "guerriero" - come ha intitolato il suo libro - che ha saputo trasformare il dolore in forza.

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