23 Sep, 2025 - 12:20

Che malattia ha avuto Yu Yu? Dalla lunga lotta alla rinascita (e un libro)

Che malattia ha avuto Yu Yu? Dalla lunga lotta alla rinascita (e un libro)

Che fine ha fatto Yu Yu? E soprattutto, che malattia ha avuto la cantante che nei primi anni Duemila ci ha fatto ballare con "Mon petit garçon" e "Bonjour Bonjour"? Dietro il sorriso solare e i videoclip che giravano ovunque, Giuditta Guizzetti - questo il suo vero nome - ha vissuto un percorso durissimo: l'anoressia, la caduta libera nel silenzio, un tentato suicidio e infine la rinascita, fatta di terapia, scrittura e una nuova vita a Ibiza.

La sua vita non è stata facile, ma con tenacia (e un aiuto fondamentale) ha saputo rialzarsi, costruendosi la vita che ha sempre sognato. La sua non è la classica parabola "dalla fama al buio", ma una storia che racconta senza filtri quanto fragile possa essere l'equilibrio tra successo e abisso.

Oggi Yu Yu è pronta a risalire sul palco, e lo fa con un bagaglio di esperienza, consapevolezza e una forza che solo chi è passato dall’inferno può avere.

Yu Yu: la scalata, il boom e il vuoto dopo il successo

Quando "Mon petit garçon" esce nel 2002, Yu Yu non è una popstar costruita a tavolino. È una ragazza di Parigi, con le radici ben piantate a Bergamo - per parte di padre -, classe 1976 e che lavora come hostess per una compagnia aerea. Un giorno canta, il brano esplode e la sua vita cambia per sempre. Il pubblico la ama, i programmi televisivi la inseguono, la sua faccia è su tutte le riviste. I passeggeri degli aerei la riconoscono: "ma lei non era in tv ieri sera?". È la favola perfetta, quella che sembra scritta per un film.

Poi arriva "Bonjour Bonjour", altro tormentone, e tutti iniziano a pensare che Yu Yu sia destinata a una carriera lunga e brillante. Ma il mondo della musica pop è feroce: l'etichetta spinge su nuovi brani che non replicano lo stesso successo, e il pubblico si distrae. Nel giro di pochi anni il telefono smette di squillare, i finti amici spariscono e l'energia che l'aveva trascinata diventa silenzio. Una caduta tanto rapida quanto lo era stata l’ascesa, con un vuoto che inizia a scavare dentro.

L'anoressia, il tentato suicidio e la terapia che l'ha salvata

Il silenzio dopo il successo diventa il terreno fertile di una malattia che colpisce invisibile: l'anoressia. Yu Yu racconta di aver cominciato a dimagrire senza accorgersene, a non voler mangiare in pubblico, a nascondere la sofferenza dietro un'apparenza fragile. Fino ad arrivare a 36 chili: "sparire per apparire", dice oggi, come se il corpo diventasse una richiesta di affetto non detta.

La situazione precipita nel 2005, quando decide di ingerire un mix di farmaci e alcol per lasciarsi andare. È la madre, con un presentimento, a salvarla: chiama i pompieri, sfonda la porta e la riporta alla vita. È il momento in cui Giuditta capisce che non può farcela da sola.

Maurizio Costanzo, che l'aveva accolta tante volte nel suo salotto televisivo, le indica un centro specializzato: il reparto per i disturbi alimentari di Todi, in Umbria, guidato dalla dottoressa Laura Dalla Ragione. Lì resta per quattro mesi, affrontando la malattia e imparando a riconoscerne le trappole. Da quell'esperienza nasce anche un libro, "Il cucchiaio è una culla" (2008), in cui mette su carta la sua lotta, senza edulcorare nulla. La scrittura diventa terapia e testimonianza: una mano tesa verso chi vive lo stesso inferno.

La rinascita a Ibiza e la nuova vita di Yu Yu

Dopo la terapia, Giuditta sente che per rinascere deve cambiare aria. Accetta un consiglio di Elio Fiorucci, suo grande amico, e vola a Ibiza. Quello che doveva essere un viaggio breve diventa una svolta di vita: sceglie di trasferirsi, inizia a lavorare come commessa, poi apre un ristorante con il compagno Piermario e costruisce una famiglia con due figli, Thomas (nato nel 2019) e Nina (nata nel 2013). Nell'isola trova un ritmo diverso, fatto di natura, turismo, yoga e ospitalità. Una quotidianità lontana dai palchi, che però la fa sentire di nuovo viva.

Per più di vent'anni non canta in pubblico, limitandosi a intonare canzoni per i suoi bambini. Ma la musica resta dentro e, quando arriva l'occasione giusta, Yu Yu accetta di tornare in studio, proprio a Milano, dove tutto era iniziato nel 2002. Non lo fa più per rincorrere le classifiche, ma per sé stessa: 

virgolette
Ho deciso di tenere il nome Yu Yu, ma oggi non ho paura. Giuditta è completa anche senza quel nome

La sua testimonianza è oggi un inno alla resilienza: dall'anoressia non si guarisce mai del tutto, spiega, ma si impara a conviverci e a riconoscerne i segnali. Per questo spesso riceve messaggi da genitori e ragazzi che affrontano lo stesso problema, e non nega mai ascolto o conforto. Oggi Yu Yu non è solo una cantante che torna: è una donna che ha imparato a rinascere, e la sua canzone più potente è la vita stessa.

LEGGI ANCHE