24 Sep, 2025 - 13:54

Chi ha attaccato la Flotilla stanotte in acque internazionali? Il video dell'offensiva

Chi ha attaccato la Flotilla stanotte in acque internazionali? Il video dell'offensiva

Stanotte, tra il 23 e il 24 settembre 2025, la Global Sumud Flotilla è stata attaccata mentre navigava in acque internazionali a sud di Creta, con la missione di portare aiuti umanitari a Gaza e rompere il blocco navale israeliano. Le imbarcazioni civili sono state bersaglio di una serie di raid con droni, bombe sonore, gas urticante e ordigni esplosivi, che hanno provocato danni strutturali ma, fortunatamente, nessun ferito tra equipaggi e passeggeri, tra cui molti italiani.

Attacco con droni alla Flotilla, cos'è successo?

Secondo le testimonianze raccolte a bordo, una dozzina di droni, non identificati, ha lanciato esplosivi e sostanze urticanti sulle navi della Flotilla dalle 00:30 alle 04:00 circa, cercando di intimidire gli attivisti e impedire la prosecuzione della missione. Le barche più colpite sono state italiane, inglesi e polacche: la nave Luna Bark, per esempio, ha subito gravi danni alla vela principale; la Morgana ha perso la randa; la Zefiro ha subito danni all'albero.

Gli operatori umanitari, tra cui la portavoce italiana Maria Elena Delia e coordinatori come Tony La Piccirella, hanno denunciato l'utilizzo di ordigni acustici e spray urticanti, oltre all'interruzione delle comunicazioni radio. Alcuni attivisti hanno riportato lievi danni all'udito per le esplosioni. In tutto, sono state danneggiate almeno quindici imbarcazioni, mentre altre sono riuscite a proseguire la navigazione, mantenendo alto il morale nonostante la pressione psicologica.

Chi ha attaccato la Flotilla?

Al momento, nessun attacco è stato rivendicato ufficialmente. Le fonti a bordo e molti osservatori internazionali puntano tuttavia il dito contro lo Stato di Israele, che aveva già annunciato pubblicamente l'intenzione di non far arrivare la Flotilla a Gaza, offrendo invece il porto di Ashkelon per lo sbarco dei materiali umanitari. 

Israele, secondo quanto riportato dai mezzi di informazione, avrebbe promesso la consegna degli aiuti tramite le proprie forze armate, ma gli organizzatori della missione hanno preferito non cedere, sottolineando l’importanza dell’indipendenza e della neutralità della spedizione umanitaria.

Esponenti politici italiani, tra cui la deputata Laura Boldrini e il ministro Tajani, hanno richiesto l’intervento della Farnesina e l'apertura di un canale di dialogo con il governo israeliano per garantire la sicurezza degli italiani a bordo e il rispetto del diritto internazionale. Dalla Camera dei deputati sono partite proteste e appelli, mentre il ministro Crosetto ha disposto l’invio della fregata Fasan della Marina Militare per attività di soccorso.

Reazioni e conseguenze politiche

L'attacco alla Flotilla è stato descritto dai promotori come un “grave atto di pirateria” e una violazione delle convenzioni internazionali: le navi erano infatti in acque neutrali, senza alcuna giustificazione legale per un'azione ostile. La comunità internazionale è sotto pressione per tutelare l'incolumità dei civili e garantire la continuità delle missioni umanitarie verso Gaza. In Italia, sindacati e associazioni hanno promesso manifestazioni e possibili scioperi generali in risposta all’aggressione.

Sebbene nessuno abbia ancora fornito prove definitive sull’origine dei droni, molti indizi e precedenti puntano verso Israele, che già in passato aveva contrastato attivamente le iniziative di solidarietà navale dirette alla popolazione palestinese.

Il punto sulla situazione

La Flotilla prosegue la sua navigazione, nonostante i danni e le intimidazioni, decisa a raggiungere Gaza. Gli attacchi di stanotte hanno sollevato un serio dibattito sulla sicurezza delle missioni umanitarie, il rispetto del diritto internazionale e la responsabilità degli Stati coinvolti. L'identificazione ufficiale dei responsabili, comunque, resta ancora incerta, anche se le accuse ricadono principalmente sul governo israeliano.

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