24 Sep, 2025 - 17:57

Colin Farrell in un nuovo spettacolare thriller, Ballad Of A Small Player, cosa sappiamo

Colin Farrell in un nuovo spettacolare thriller, Ballad Of A Small Player, cosa sappiamo

In "The Ballad of a Small Player", l'attore irlandese offre una performance viscerale e totalizzante nei panni di un truffatore in fuga.

Un'immersione profonda nel caos della dipendenza dal gioco che, come racconta, lo ha costretto a confrontarsi con una sceneggiatura "che faceva sudare solo a leggerla".

C'è un tipo di ruolo che non si limita a essere interpretato, ma che sembra impossessarsi dell'attore e lo trascina in un vortice emotivo che si trasferisce intatto sullo schermo.

È questo il caso di Colin Farrell in The Ballad of a Small Player, il nuovo, attesissimo film di Edward Berger (Niente di nuovo sul fronte occidentale).

Cosa sappiamo di questo nuovo thriller con Colin Farrell

La pellicola, basata sull'omonimo romanzo di Lawrence Osborne, è un viaggio febbrile e disperato nella giungla al neon di Macao, e Farrell ne è il cuore sanguinante, un uomo sull'orlo del precipizio, i cui talloni, come dice lui stesso, "sono già oltre il bordo della scogliera".

Il film ci presenta un avvocato britannico in fuga, un uomo che ha sottratto i fondi dei suoi clienti e si è reinventato sotto la falsa identità di "Lord Doyle".

A Macao, cerca di sopravvivere e di mantenere uno stile di vita lussuoso, tra abiti impeccabili, suite sfarzose, banchetti di aragosta e caviale, aggrappandosi all'unica cosa che gli è rimasta: il tavolo da baccarat.

Ma il suo non è il gioco freddo di un professionista; è un rituale di autodistruzione, un disperato tentativo di erigere un'impalcatura di ordine esteriore per mascherare un caos interiore divorante.

"Probabilmente non avevo mai letto nulla che fosse così caotico sia internamente che esternamente", confessa Farrell, descrivendo l'impatto che la sceneggiatura di Rowan Joffé ha avuto su di lui. "Stavo sudando mentre leggevo quella fottuta cosa".

È questa la risposta, appassionata e istintiva, che l'attore cerca nel suo lavoro. In un mondo privilegiato dove a volte si può scegliere, la scelta è dettata da una necessità primordiale: "Ho bisogno di provare qualcosa quando lo leggo. Tutto qui. Rabbia, dolore, gioia... basta provare qualcosa". E questo script, dice, era "inondato di emozioni, come saturo".

La performance di Colin Farrell è un capolavoro

La performance di Farrell è un capolavoro di dettagli. L'ordine quasi maniacale con cui "Lord Doyle" si prepara ogni giorno, l'abito, la postura, la maschera di nobiltà, è l'unica forma di controllo in una vita in frantumi.

"Quello è l'unico posto in ordine che ha", riflette Farrell. "L'artificio della presentazione. E poi c'è questo sottile velo che, quando svanisce, lascia solo la verità della sua malattia e il vuoto".

Farrell ha mai avuto problemi di dipendenza?

Inevitabilmente, un ruolo così incentrato sulla dipendenza porta a interrogarsi sul passato dello stesso Farrell, che ha parlato apertamente delle sue lotte con alcol e droghe, raggiungendo la sobrietà nel 2008.

Interpretare un personaggio così vicino a certi demoni è stato pericoloso? "Nessuna delle due cose", risponde con fermezza. "Non l'ho ritenuto pericoloso, il che forse è arroganza. Quello che ho provato è stato terrore. Ma non a causa dei miei trascorsi".

Il terrore, spiega, nasceva dalla natura stessa del testo, dal suo essere "rumoroso, operistico, quasi un'opera".

Farrell analizza con lucidità la psicologia della dipendenza, descrivendola come una condizione quasi schizofrenica. "Quando non vivevo una vita sobria, c'è un aspetto schizofrenico nell'essere un tossicodipendente, perché devi nascondere i tuoi comportamenti. Menti a tutti. La falsità diventa la tua realtà, una specie di verità incarcerata in cui vivi". "Lord Doyle", spiega, è solo un'altra bugia costruita su fondamenta di menzogne.

L'immersione è stata totale, anche fisicamente, come per The Penguin.

Per una scena in cui il suo personaggio si abbuffa di cibo sontuoso, Farrell non si è tirato indietro. "Non mi sentivo benissimo dopo quel giorno, non mentirò", ammette ridendo. Ma è parte del lavoro, della sfida. "È una benedizione potersi fare fottere la testa da un lavoro che significa qualcosa per te".

Ma è parlando della co-protagonista Tilda Swinton, che interpreta l'investigatrice privata sulle sue tracce, che i suoi occhi si illuminano. "Era un mio sogno lavorare con lei. Tilda è incredibilmente giocosa. Ogni ripresa è diversa, ti guarda, ti ascolta. Non credo di essere mai stato così coinvolto da un attore".

Al cinema dal 16 Ottobre 2025.

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