05 Oct, 2025 - 12:47

Chi potrebbe vincere l'Oscar come migliore attore nel 2026, le previsioni

Chi potrebbe vincere l'Oscar come migliore attore nel 2026, le previsioni

L'industria cinematografica ha già rivolto lo sguardo alla prossima corsa per l'Oscar al Miglior Attore del 2026.

Verranno consacrate nuove stelle? O si confermeranno le leggende consolidate? Con le nomination che verranno annunciate solo il 22 gennaio 2026, il campo è ancora aperto, ma i contorni della battaglia cominciano a emergere con chiarezza.

Cosa dicono le previsioni? Scopriamolo.

Oscar 2026: si apre la corsa per il Miglior Attore tra svolte di carriera e conferme d'autore

Forse la narrazione più potente di quest'anno è quella della trasformazione. Da anni, Hollywood attende il momento in cui Dwayne "The Rock" Johnson avrebbe messo da parte i blockbuster per abbracciare un ruolo drammatico di peso.

 Con The Smashing Machine, quel momento sembra essere arrivato. La sua interpretazione del pugile Mark Kerr è stata descritta come una performance spartiacque, un'immersione totale che potrebbe finalmente convincere anche i membri più scettici dell'Academy. J

ohnson non è solo una delle più grandi star del pianeta; è anche un abile stratega e la sua campagna elettorale sarà senza dubbio una delle più determinate. Il rischio? Che parte dell'elettorato non sia ancora pronta ad accettare questo cambio di registro, preferendo attendere un'ulteriore prova della sua versatilità.

Accanto alla narrazione della svolta, si profila quella della conferma. Leonardo DiCaprio, quasi un decennio dopo la sua sudata vittoria per The Revenant, torna in prima linea con Una battaglia dopo l'altra.

La sua interpretazione è stata definita memorabile e il suo film è già uno dei favoriti nella corsa per il Miglior Film, un fattore che storicamente traina le candidature attoriali. Tuttavia, la sua candidatura non è scontata. Proprio come accaduto con Killers of the Flower Moon, DiCaprio rischia di essere messo in ombra da un cast corale eccezionale, dove le performance di colleghi come Sean Penn o Teyana Taylor potrebbero catturare l'attenzione degli elettori, spingendoli a distribuire i loro voti.

Un'altra figura centrale è Michael B. Jordan con il film Sinners di Ryan Coogler. Qui la sfida è duplice: Jordan non solo offre un'interpretazione intensa, ma lo fa sdoppiandosi in due ruoli distinti, un'impresa tecnica ed emotiva che raramente passa inosservata. 

La sua performance ha la forza per imporsi da sola, ma la sua candidatura dipenderà da due fattori cruciali: la sua capacità di ritagliarsi il tempo per una campagna elettorale efficace, in mezzo a un'agenda fittissima, e la volontà dell'Academy di premiare un singolo attore in un film che potrebbe essere celebrato più per il suo insieme, magari attraverso la nuova categoria del Miglior Casting.

A completare il quadro dei favoriti iniziali ci sono due talenti che rappresentano il futuro e il presente del cinema d'autore. Timothée Chalamet, già beniamino dell'Academy, si presenta con il misterioso Marty Supreme di Josh Safdie, un film A24 in uscita strategica a dicembre.

Sebbene nessuno abbia ancora visto il film, la combinazione tra Chalamet, i fratelli Safdie e la comprovata abilità di A24 nel promuovere i propri talenti (due vittorie come Miglior Attore negli ultimi tre anni) lo posiziona come un potenziale vincitore.

Dall'altra parte, Wagner Moura con L'agente segreto parte con un vantaggio non da poco: il premio come Miglior Attore al Festival di Cannes, un riconoscimento che, sebbene non sia un precursore diretto dell'Oscar, accende un primo, potente riflettore sulla sua interpretazione.

Naturalmente, la cinquina finale è tutt'altro che decisa.

Dietro ai favoriti si muove un gruppo agguerrito di contendenti

Ci sono veterani in cerca di un ritorno di fiamma come Ethan Hawke (Blue Moon) e Jesse Plemons (Bugonia).

C'è una schiera di attori di prim'ordine a caccia della loro prima nomination, tra cui Jeremy Allen White (Springsteen: Deliver Me From Nowhere) e Channing Tatum, il cui ruolo in Roofman ha già ricevuto elogi al Toronto International Film Festival.

E poi ci sono le leggende, come Daniel Day-Lewis, il cui ritorno in Anemone, sebbene accolto tiepidamente, non può mai essere sottovalutato data la sua statura, e tre Oscar vinti.

Infine, l'incognita più grande: Paul Mescal. La sua performance in Hamnet, uno dei film più attesi dell'anno, è già sulla bocca di tutti. La domanda non è se sarà nominato, ma in quale categoria. L

a casa di produzione Focus Features deve ancora decidere se candidarlo come attore protagonista o non protagonista. 

Al momento, la gara si presenta come un affascinante intreccio di storie. La possibile vittoria di Johnson sarebbe il trionfo della reinvenzione. Quella di DiCaprio, una consacrazione definitiva.

Ma in questa fase iniziale, è la traiettoria di Timothée Chalamet a sembrare la più promettente, unendo giovinezza, talento e una strategia impeccabile. La stagione dei premi è appena iniziata, e le sorprese sono sempre dietro l'angolo.

 

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