08 Oct, 2025 - 13:40

Chi era Anthony Perkins? Origini e vita privata dell’attore di "Psycho" raccontato in "Monsters 3"

Chi era Anthony Perkins? Origini e vita privata dell’attore di "Psycho" raccontato in "Monsters 3"

L’ultima stagione della saga Monster firmata Ryan Murphy parte dal Wisconsin degli anni ’50 per esplorare la psicologia di un personaggio che fa ancora paura: Ed Gein, il serial killer che trasformò la sua fattoria in una casa degli orrori.

Ma la nuova serie Netflix non si ferma solo ai delitti del killer. Vuole andare oltre e raccontare anche quanto questa storia abbia avuto un forte impatto sulla cultura pop, sul cinema e sull'immaginario dell'orrore a Hollywood.

Tra i film ispirati alle ossessioni di Ed Gein c’è uno dei film più famosi di Alfred Hitchcock, Psycho. La pellicola prende proprio spunto dalla malata devozione di Gein per la madre e la trasforma nel nucleo del personaggio di Norman Bates, interpretato da Anthony Perkins.

Un estratto dalla scena della cena tra Ed Gein e sua madre, dalla serie Netflix (YouTube)

Nella serie ci sono anche approfondimenti sulla vita privata di Perkins, e ci viene mostrato come il ruolo che lo rese famoso per sempre finì anche per marchiarlo a vita: sia professionalmente sia psicologicamente.

La serie, insomma, è anche una riflessione su come la paura può travestirsi da arte e si sofferma su quanto un attore possa confondersi con il suo personaggio, con tanto di conseguenze.

Ma chi era Anthony Perkins, l'attore che viene approfondito nella serie?

Chi era Anthony Perkins? Origini e causa della morte

Non esiste solo il personaggio di Norman Bates in Psycho, ma anche e soprattutto l'uomo, Anthony Perkins: un attore fragile e geniale che la Hollywood degli anni ’50 e ’60 forse non ha mai compreso abbastanza.

Nato a New York il 4 aprile 1932, figlio dell’attore teatrale Osgood Perkins, Anthony cresce in un ambiente tanto colto quanto rigoroso. A soli ventiquattro anni ottiene una nomination agli Oscar per La legge del Signore (1956) e poco dopo conquista un Golden Globe come miglior attore emergente.

Ma il mondo assiste alla sua consacrazione nel 1960, quando Alfred Hitchcock lo sceglie per il ruolo che gli cambierà la vita: quello del giovane albergatore psicologicamente instabile di Psycho.

Introverso, sottile, vulnerabile, Norman diventa la sua benedizione e la sua maledizione. Perkins lo interpreta in modo così intenso che Hollywood finisce per non distinguere più bene il ruolo dalla persona, e qualcosa cambia per sempre.

Da allora, anche nei film successivi (Le piace Brahms?, che gli vale il premio come miglior attore al Festival di Cannes 1961, e i tre sequel di Psycho), l’ombra folle di Bates lo accompagna.

Anthony Perkins in Psycho

Muore a 60 anni, nel 1992, a Los Angeles, per complicazioni legate all’AIDS, dopo una carriera tormentata, infestata dal ruolo di cui pare non sia mai riuscito a liberarsi.

Anthony Perkins era gay? La vita privata 

Anthony Perkins non ha mai fatto coming out pubblico (e diciamolo, non poteva), in un'America che richiedeva agli attori di essere virili e sposati.

Nonostante il suo riserbo, non sono mancate voci che lo descrivono come una figura queer, con relazioni sentimentali con uomini testimoniate, tra cui l’attore Tab Hunter e il ballerino Grover Dale.

Tab Hunter stesso, infatti, nel suo libro Tab Hunter Confidential: The Making of a Movie Star, definisce Perkins come “una parte speciale del mio viaggio”, un modo delicato per dire che, dietro la facciata di Hollywood, i due avevano vissuto qualcosa di intenso.

Negli anni ’60, e quindi nel pieno del conservatorismo e dell'omofobia, Perkins vive la sua identità sessuale in silenzio. Avrebbe persino intrapreso terapie di conversione con la psicoterapeuta Mildred Newman, che sosteneva di poter “curare” la sua omosessualità.

Gli avrebbero proposto dei trattamenti atroci: l’elettroshock e persino la lobotomia, sebbene non sia specificato quali di questi Perkins abbia realmente affrontato.

È certo, però, che accettò di seguire la conversion therapy, sottoponendosi a una serie di sessioni psicologiche nella speranza di modificare il proprio orientamento sessuale.

Solo nel 1973, dopo anni di silenzi e adattamenti forzati, Perkins si sposa con l'attrice Berry Berenson, da cui ha due figli.

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