11 Oct, 2025 - 10:05

Roberta Rei e il figlio mai nato: il doloroso racconto dell'aborto

Roberta Rei e il figlio mai nato: il doloroso racconto dell'aborto

La scorsa estata la famosa giornalista de Le Iene, Roberta Rei, ha raccontato a cuore aperto sui social il dolore per la perdita di suo figlio dopo un aborto spontaneo. Un dramma personale che l'ha segnata nel profondo e che ha deciso di rivelare in occasione del suo quarantesimo compleanno. 

La risposta degli utenti sui social è stata un abbraccio pieno di calore e sostegno: in tanti infatti hanno espresso solidarietà alla giornalista per il suo dolore. Ripercorriamo insieme la vicenda.

Cosa è successo a Roberta Rei? La perdita del figlio per l'aborto spontaneo

In occasione del suo compleanno, il 21 agosto 2025 Roberta Rei ha pubblicato un post su Instagram in cui ha raccontato una tragedia che l'ha colpita in prima persona: in seguito a un aborto spontaneo, ha perso suo figlio. Quel mese sarebbe stato il settimo della sua gravidanza.

Il drammatico evento si è verificato quando era incinta di quattro mesi. La gravidanza per lei era stata una sorpresa: una possibilità inaspettata ma che l'aveva resa davvero felice. Roberta Rei infatti prima non aveva mai avuto figli e non conosceva le emozioni legate alla maternità.

La gioia della giornalista, purtroppo però, è durata ben poco, interrotta dal dolore della perdita. Ha descritto il momento della scoperta con parole profonde e dolorose, parlando dello schermo medico che mostrava l'immagine del bambino come "disteso, come dormiente," un'immagine che non potrà mai dimenticare.

Ha ricordato la sofferenza dell'attesa in ospedale, mentre vedeva altre donne pronte a diventare mamme e lei invece doveva dire addio al suo bambino mai nato. La giornalista ha raccontato quei momenti con parole commoventi e piene di sentimento:

virgolette
Ho visto quello schermo, quell’immagine distesa, come dormiente, non la toglierò più dalla testa. Non avrei dovuto guardare, non avrebbero dovuto farmi guardare. Poi l’attesa di ore in ospedale perché signora ci sono tante donne che stanno partorendo, il medico poi arriverà. Io ho visto i loro volti felici, ho sentito i pianti di quelle creature che venivano al mondo. Erano dei coltelli che si infilavano nello stomaco. Era necessario? Me lo sono chiesta dopo tornando lucida. No. E non deve esserlo per nessuna donna che va incontro a un aborto. Che lo abbia scelto o meno.

La rinascita dopo il dolore dell'aborto e il messaggio di solidarietà 

Dopo l'esperienza dolorosa che ha vissuto in prima persona, Roberta Rei non è rimasta in silenzio e ha deciso di raccontare pubblicamente quanto le era accaduto, forse un po' per esorcizzare la sofferenza, ma sicuramente per offrire conforto a chi si è trovato nella sua stessa situazione. 

La giornalista, infatti, ha sottolineato quanto sia fondamentale il sostegno delle persone vicine in momenti così duri. Perché spesso l'aborto indesiderato è un dolore su cui non si pone abbastanza attenzione. Lei stessa ha affermato che per guarire da questo tipo di ferite occorre tanto tempo. 

La sua testimonianza non è solo un racconto personale ma un invito a tutte le donne a non nascondere la propria fragilità e a concedersi il tempo necessario per guarire.

Così con le sue parole, Roberta Rei ha infranto il silenzio che spesso circonda chi ha perso un figlio per via di un aborto spontaneo, un’esperienza vissuta in segreto e a volte anche con senso di colpa o in profonda solitudine. 

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