Il cinema di Yorgos Lanthimos non è mai banale, né nelle sue narrazioni surreali né, a quanto pare, nelle sue strategie promozionali.
In un'iniziativa che sfuma i confini tra marketing, performance art e un bizzarro rito di iniziazione, la Focus Features ha organizzato un'anteprima del nuovo, attesissimo film del regista greco, "Bugonia", con una condizione di ingresso tanto singolare quanto indimenticabile: per accedere alla proiezione, gli spettatori dovranno essere calvi o disposti a radersi la testa sul posto.
L'evento, destinato a far parlare di sé tanto quanto il film stesso, si terrà a Los Angeles lunedì 20 ottobre, quattro giorni prima dell'uscita ufficiale nelle sale.
La notizia è stata diffusa attraverso i canali social di DoLA, un portale di eventi californiano, con un annuncio che non lascia spazio a interpretazioni: "Sei calvo o disposto a raderti la testa? Lunedì 20 ottobre, recati al Culver Theater per una proiezione GRATUITA in anteprima di 'Bugonia', il nuovo sogno febbrile di Yorgos Lanthimos, con Emma Stone e Jesse Plemons".
Per fugare ogni dubbio sulla serietà della proposta, il post specifica che un barbiere professionista sarà disponibile sul luogo a partire dalle 18:00 per assistere i partecipanti nell'adempimento del requisito. E, in un dettaglio che aggiunge un ulteriore livello di meta-narrazione, viene chiarito: "Questo è vero. E sì, una parte sarà filmata".
La proiezione, gratuita e riservata ai maggiorenni, si preannuncia quindi non solo come un'anteprima cinematografica, ma come un vero e proprio happening, un'esperienza immersiva che chiede al pubblico un piccolo sacrificio per entrare nel mondo disturbante e affascinante del regista.
Ma perché questa richiesta così eccentrica? La risposta, come spesso accade nel cinema di Lanthimos, risiede nella trama stessa del film. "Bugonia" vede protagonista Emma Stone nei panni di un'amministratrice delegata calva che, dopo essere stata rapita, viene sospettata di essere un'aliena.
L'obbligo di radersi la testa diventa così un omaggio diretto al personaggio principale, un modo per creare un'empatia fisica e visiva con la sua condizione, trasformando la sala cinematografica in una platea di suoi simili.
Questa iniziativa, tanto audace quanto geniale, si inserisce perfettamente nel solco di una delle collaborazioni artistiche più prolifiche e acclamate del cinema contemporaneo, quella tra Yorgos Lanthimos ed Emma Stone.
"Bugonia" segna infatti il loro quarto progetto insieme, un sodalizio iniziato nel 2018 con "La Favorita", che valse a Stone una candidatura all'Oscar come Migliore Attrice Non Protagonista. La partnership è poi esplosa con "Povere Creature!" ("Poor Things") nel 2023, film che ha consacrato Emma Stone con il suo secondo Oscar come Migliore Attrice, e ha continuato con il più recente e divisivo "Kinds of Kindness" (2024).
Ogni loro collaborazione è un evento, un'esplorazione di personaggi femminili complessi, spinti ai limiti della morale e della società.
"Bugonia", che oltre a Stone e Plemons vede nel cast anche Aidan Delbis, Stavros Halkias e Alicia Silverstone.
Presentato in anteprima mondiale alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia lo scorso agosto, il film ha proseguito un intenso tour nei festival più prestigiosi del mondo, da Telluride a San Sebastián, da Busan all'AFI Fest, raccogliendo consensi e alimentando un'attesa febbrile tra critica e pubblico.
L'evento di Los Angeles, quindi, trascende la semplice strategia di marketing, ma diventa una vera e propria estensione dell'universo del film nel mondo reale.
Invita lo spettatore a non essere un semplice osservatore passivo, ma a compiere un gesto, a modificare il proprio aspetto per partecipare a un'esperienza collettiva.
Lanthimos e il suo team chiedono un livello di coinvolgimento che è raro e prezioso, e in cambio promettono non solo la visione di un film, ma un ricordo indelebile. Resta da vedere quanti saranno disposti a pagare questo "prezzo del biglietto" così personale per essere i primi a immergersi nel nuovo, enigmatico mondo di "Bugonia".