20 Oct, 2025 - 18:10

“127 ore” è una storia vera? Come finisce e dove è stato girato il thriller con James Franco

“127 ore” è una storia vera? Come finisce e dove è stato girato il thriller con James Franco

Gli amanti del thriller impazziranno per la pellicola diretta da Danny Boyle, 127 ore: un film basato sulla storia vera di un alpinista americano, Aron Ralston, che nell'aprile del 2003 è rimasto intrappolato in un Canyon dello Utah.

Una tragica vicenda in cui, per salvarsi la vita, l’alpinista ha dovuto prendere una decisione molto difficile: quella di amputarsi un braccio per potersi liberare. 

La drammatica decisione di Aron è mostrata nell'ultima scena della pellicola. Lo scalatore, dopo aver affrontato mille pericoli, si amputa il braccio destro, rimasto intrappolato sotto un masso.

Alla fine si salva e riesce a raggiungere la superficie, dove viene finalmente aiutato dai soccorsi. 

Scopriamo insieme tutti i dettagli sulla pellicola uscita al cinema nel 2010. Ecco intanto il trailer, per chi volesse rivederlo:

 

127 ore è ispirato alla storia vera dell’alpinista Aron Ralston

Per chi si stesse chiedendo se 127 ore è una storia vera, la risposta è sì: il film è molto più che un semplice thriller ad alta tensione e racconta fatti realmente accaduti.

È ispirato alla storia vera di un alpinista americano di nome Aron Ralston, interpretato magistralmente da James Franco. Si tratta della drammatica vicenda dell’escursionista rimasto intrappolato in un Canyon dello Utah nel 2003. 

Aron Ralston, infatti, è stato bloccato per oltre cinque giorni in una gola isolata mentre faceva un’escursione. Schiacciato da un masso, alla fine ha dovuto decidere si amputarsi il braccio destro per restare vivo e riuscire a risalire in superficie. 

La pellicola di Danny Boyle è basata sull’autobiografia di Ralston, intitolata "Between a Rock and a Hard Place", pubblicata nel 2004. 

La fedeltà con cui il regista e la troupe hanno ricostruito i momenti drammatici rende “127 ore” una delle opere più intense e realistiche prodotte nel genere survival. 

Come finisce 127 ore? La spiegazione del finale

Il finale di 127 ore è un mix di colpi di scena: tra dramma e speranza, l’alpinista alla fine riuscirà a salvarsi, riemergendo dalle profondità del Canyon. 

Per liberarsi dal masso che lo aveva bloccato nella gola per giorni, nell’ultima scena vediamo che l’alpinista è costretto a prendere una drammatica decisione: tagliarsi il braccio destro con un coltello per salvarsi la vita. 

Così, una volta libero, Aron deve trovare la forza di risalire il burrone fino a incontrare finalmente un gruppo di escursionisti e viene soccorso. 127 ore non è solo un film d’azione, ma un autentico inno alla sopravvivenza umana.

Dove è stato girato? Le ver location di 127 ore

Un’altra curiosità che rende 127 ore così coinvolgente è la sua ambientazione realistica. Il film è stato girato principalmente nello Utah, stato dell’America famoso per i suoi paesaggi mozzafiato e gli iconici Canyon rossastri e dalle spaventose profondità.

Le gole rocciose sono le vere protagoniste della pellicola. Le riprese chiave si sono svolte nella zona di Blue John Canyon, proprio vicino al luogo dove Aron Ralston è rimasto intrappolato nella realtà. 

Questa scelta ha permesso alla produzione di ricreare fedelmente l’ambiente arido, roccioso e isolato in cui si svolge l’intera vicenda. 

Inoltre, alcune scene sono state girate anche presso il Parco Nazionale di Zion e nel deserto circostante, arricchendo il film di paesaggi spettacolari che trasmettono la sensazione di solitudine e pericolo vissuta dal protagonista.

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