Giovanni Storti, uno dei volti più amati della comicità italiana, ha conquistato generazioni con il trio indimenticabile formato con Aldo Baglio e Giacomo Poretti.
Ma quanta verità c’è nelle voci che lo vorrebbero sardo? Tra personaggi iconici, accenti spassosi e legami con la Sardegna, cerchiamo di capire da dove viene davvero il comico, quali sono le sue origini e chi erano i suoi genitori.
Contrariamente a quanto molti fan pensano, Giovanni Storti non è nato in Sardegna: il comico è milanese doc, nato il 20 febbraio 1957 a Milano.
La sua famiglia ha radici lombarde, lontane dall’isola del Supramonte, e il suo carattere brioso e schietto è tutto meneghino, frutto di una città frenetica e vivace che ha sempre alimentato il suo talento comico.
I suoi genitori hanno trasmesso al figlio valori semplici: il padre lavorava instancabilmente, la madre lo seguiva con premura, prendendosi cura della casa e della famiglia.
In questo ambiente, Giovanni ha imparato a osservare la vita, le persone e le situazioni con occhi curiosi e ironici, creando così le basi per la comicità che lo renderà celebre.
Il legame familiare, pur semplice, ha plasmato la sua capacità di raccontare storie: il rispetto per gli altri, la pazienza e la capacità di cogliere l’assurdo nel quotidiano derivano da qui, da quella Milano anni '50-'60 che oggi fatica a riconoscersi nel mondo moderno, ma che ha dato al comico la sua essenza autentica.
Il mito delle origini sarde nasce invece dalle sue esperienze professionali: dal 1985 Storti lavora al Palmasera Village Resort di Cala Gonone, in Sardegna, dove conosce Aldo Baglio e comincia a mettere le basi di quel trio comico che farà la storia del cabaret italiano.
Qui la Sardegna entra nella sua vita, non nel DNA, ma nei sorrisi, nelle storie e nelle gag.
In Sardegna nasce il sodalizio con Aldo e poi con Giacomo Poretti. Giovanni e Aldo formano inizialmente il duo "I Suggestibili", animando serate al Palmasera Village con sketch, imitazioni e improvvisazioni.
La magia di quell’isola - tra mare cristallino, folklore e caratteri "tosti" - diventa terreno fertile per un umorismo che poi sbancherà i palchi e i televisori di tutta Italia.
È qui che Giovanni affina la sua comicità fatta di osservazioni acute, accenti marcati e micro-paradossi quotidiani. Il trio sperimenta, ride, cade e si rialza, preparandosi a conquistare il pubblico nazionale con una miscela irresistibile di ironia e affetto.
Se Giovanni Storti non è sardo, il suo personaggio Nico lo è eccome… a modo suo. Nato nel 1995 a "Mai Dire Gol" della Gialappa’s Band, Nico diventa subito cult: orgoglioso delle sue radici sarde, difende la lingua, le tradizioni e persino il Cagliari Calcio con una passione esagerata e comica.
Le sue "lezioni" di lingua sarda - con parole come "patagarro!", "boghe" e "zente" - hanno insegnato agli italiani non solo divertimento, ma anche un pezzo di cultura isolana, il tutto condito con ironia e accento caricaturale.
Nico è la prova che Giovanni sa trasformare una semplice esperienza lavorativa in un personaggio indimenticabile.
Anche se sardo solo "di cuore", Giovanni Storti ha sempre parlato della Sardegna con passione. Le estati passate al Palmasera Village, le prove sul palco e le prime risate con Aldo e Giacomo hanno cementato amicizie e esperienze che ancora oggi influenzano gag, film e spettacoli teatrali.
In più, la regione ha lasciato un’impronta indelebile nel personaggio Nico, che da finto sardo racconta l’orgoglio isolano con sarcasmo e affetto, facendo ridere e insieme apprezzare la cultura sarda.
Da "Mai Dire Gol" a "Fuga da Reuma Park", passando per i festeggiamenti del centenario del Cagliari Calcio, Nico diventa un simbolo del genio comico di Giovanni Storti: un perfetto mix di ironia lombarda e cuore sardo. Il pubblico ricorda con affetto le sue gag, le lezioni di lingua e i toni scherzosi ma mai offensivi.
Insomma, Giovanni Storti non è nato in Sardegna, ma grazie alla sua esperienza sull’isola e alla fantasia comica, ha reso "sardo" un personaggio e un affetto che vivono tutt’oggi nel cuore dei fan.
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