James Cameron non è mai stato un regista che pensa in piccolo. Lui sogna in formato IMAX, respira in CGI e progetta saghe come se fossero ecosistemi viventi.
Ma questa volta anche i fan più ottimisti stanno trattenendo il fiato: "Avatar 4" e "Avatar 5" non sono ancora una certezza. Tutto, ma proprio tutto, dipende dal destino del terzo capitolo, "Avatar: Fire and Ash".
E l’uscita del 19 dicembre - un giorno già diventato quasi mitico nella cronologia di Pandora - potrebbe segnare non solo il debutto del nuovo film, ma paradossalmente anche il possibile capolinea della saga.
Sembra uno scherzo cosmico, o forse un dispetto di Eywa: la data del 19 dicembre, inizialmente riservata ad "Avatar 5", ora è diventata quella di "Fire and Ash". È il capitolo centrale, quello che non chiude - ma che potrebbe far chiudere tutto.
Cameron ha rivelato che lo stato dei sequel successivi dipende dai risultati di questo terzo film. Non basta che piaccia: deve convincere, trascinare, incantare, e soprattutto incassare.
Non è un segreto che la saga abbia subito ritardi colossali. "Avatar 4" e "Avatar 5" erano previsti originariamente per il 2024 e il 2025, ma Cameron ha preferito aspettare che la tecnologia fosse "abbastanza evoluta" da poter sostenere la sua visione.
Il risultato? Il pubblico ha visto un solo sequel, "The Way of Water", mentre gli altri riposano in un limbo fatto di motion capture incompiuta e scenografie polivalenti pronte da anni. Ora le cose cambiano: "Fire and Ash" è finalmente realtà, e il suo giudizio sarà immediato.
Può sembrare assurdo dubitare del futuro di una saga che ha incassato più di 2,3 miliardi con il suo secondo capitolo. Eppure lo stesso Cameron ha sollevato il dubbio fatidico. A Variety ha dichiarato:
In altre parole: non basta essere "Avatar", devi dimostrare che "Avatar" è ancora una macchina da guerra al botteghino. Gli studios - Disney e 20th Century - non vogliono imbarcarsi alla cieca in due film che costeranno probabilmente oltre mezzo miliardo di dollari complessivi.
"Fire and Ash" sembra già un "risparmio": il budget stimato è di circa 250 milioni, lontano dagli oltre 460 che si vociferavano per "The Way of Water". Ma anche così, parliamo comunque di un investimento che deve fare scintille, non solo fumo.
Le previsioni al botteghino, però, parlano chiaro: il weekend di apertura dovrebbe essere molto forte, e la saga dà sempre il meglio sui mercati internazionali.
Se il pubblico risponderà all’appello, Pandora avrà un futuro luminoso. Se invece l’incantesimo dovesse incrinarsi, "Avatar" 4 e 5 potrebbero restare solo titoli di presentazioni interne agli studios.
Una buona notizia c’è: una parte di "Avatar 4" è stata già girata. Cameron ha fatto registrare in anticipo le scene che coinvolgono i membri più giovani del cast, per evitare che crescessero troppo e rendessero impossibile un salto temporale di sei anni previsto nella storia.
Una mossa da giocatore d’anticipo, tipica del regista che ha sempre più versioni del futuro nella testa che nel computer. Ma il resto del film? È quasi tabula rasa.
La produzione principale non partirà finché "Fire and Ash" non avrà dimostrato di potersi sostenere da solo. Se il terzo capitolo convince, allora i Pandora Studios - chiamiamoli così - apriranno ufficialmente i battenti per i film successivi.
Altrimenti, Cameron potrebbe ritrovarsi a lasciare inconcluso un arco narrativo costruito per decenni. Le date provvisorie esistono:
Ma finché non arriva il via libera, restano solo numeri scritti con la matita.
Cameron lo ha detto senza mezzi termini: "Way of Water" doveva superare i 2 miliardi per essere considerato redditizio. E lo ha fatto. Ma questo significa una cosa sola: i costi dei film di "Avatar" sono astronomici.
Gli effetti speciali migliorano, sì, ma diventano anche più costosi. I set virtuali crescono. Il motion capture si raffina. E Cameron vuole raccontare storie sempre più complesse, con nuovi clan, nuovi ambienti, nuove tecniche.
Le proiezioni dicono che "Fire and Ash" non dovrebbe avere problemi a generare entusiasmo al debutto, ma nessuno può prevedere cosa succederà dopo il primo weekend. In un’epoca in cui i blockbuster scivolano velocemente fuori dal radar, persino Pandora deve fare attenzione. Disney e 20th Century vogliono certezze. E Cameron lo sa.
Il paradosso più grande è che la storia di Pandora è tutt’altro che conclusa. Cameron ha accennato in passato di avere idee perfino per un "Avatar 6" e un "Avatar 7", anche se ha chiarito che probabilmente non sarebbe lui a dirigerli.
Ma prima di sognare generazioni future di Na'vi, serve superare lo scoglio immediato: la risposta del pubblico a "Fire and Ash". Se il film dimostrerà che gli spettatori sono ancora affamati di Pandora, allora sì, Avatar 4 e 5 vedranno la luce.
E forse, il 19 dicembre passerà alla storia come il giorno in cui la saga ha preso la sua decisione definitiva.
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