Nel periodo natalizio è ormai una tradizione rivedere in TV “Harry Potter”. E “Harry Potter e la Pietra Filosofale”, uscito nel 2001 e diretto da Chris Columbus, è quello in cui per la prima volta vediamo come protagonisti Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint nei panni dei tre giovani maghi che hanno incantato il pubblico di tutto il mondo.
Su Italia 1 il primo film della saga tornerà in onda il 25 dicembre in prima serata.
Tra le scene più iconiche, ce n’è una che da sempre incuriosisce gli spettatori: quella in cui Harry, dopo aver affrontato il professor Raptor (Quirrell) e Lord Voldemort, scopre di avere la Pietra Filosofale in tasca. Ma com’è possibile che la Pietra sia finita lì? Ve lo ricordate?
Ricapitoliamo. Siamo verso la fine del film, nel sotterraneo di Hogwarts. Harry ha superato una serie di prove magiche per impedire a Voldemort di impossessarsi della Pietra Filosofale (in realtà pensa che a servirlo sia il professor Piton, poi si accorgerà di essersi sbagliato di grosso), l’oggetto leggendario capace di donare l’immortalità e trasformare qualsiasi metallo in oro.
Nell’ultima stanza, a seguito delle sfide, il giovane mago si trova davanti allo Specchio delle Brame, un oggetto incantato che mostra non la realtà, ma i desideri più profondi del cuore di chi lo guarda.
Mentre Voldemort, che in quel momento si manifesta soprendetemente attraverso il corpo del professor Raptor, tenta di costringere Harry a consegnargli la Pietra, lo specchio reagisce in modo inaspettato: un bagliore, e Harry si accorge con stupore che la Pietra Filosofale è finita direttamente nella sua tasca, senza che lui l’abbia mai toccata. Un momento di pura magia, ma anche di profondo significato.
La spiegazione arriva poco dopo, quando Harry si risveglia nell’infermeria di Hogwarts dopo lo scontro con Raptor-Voldemort e parla con il preside Albus Silente. È lui a rivelare il segreto dell’incantesimo: solo chi desiderava trovare la Pietra, ma non usarla, avrebbe potuto ottenerla. In altre parole, lo Specchio non ricompensava l’ambizione o la brama di potere, ma la purezza d’intento.
Harry, infatti, voleva solo impedire che Voldemort tornasse in vita dopo averla rubata. Il suo desiderio non era egoistico, non voleva usarla per sé stesso. Per questo il ragazzo è riuscito a far apparire la Pietra nella sua tasca: lo Specchio ha riconosciuto in lui il cuore puro capace di custodirla, senza esserne corrotto.

La famosa scena di "Harry Potter e la Pietra Filosofale".
Alla fine, Silente e Nicolas Flamel stringono un accordo e decidono di distruggere una volta per tutte la Pietra Filosofale, in modo che nessuno possa più usarla per scopi malvagi. Harry torna a casa per le vacanze, consapevole che la battaglia con Voldemort non è finita, ma anche che dentro di sé possiede una forza più grande di qualsiasi magia: il coraggio, l’amicizia e la capacità di scegliere sempre la via del bene.
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