28 Dec, 2025 - 20:06

Stranger Things 5 Vol 2, il monologo di Will: ecco perché la scena ha messo ansia ai Duffer

Stranger Things 5 Vol 2, il monologo di Will: ecco perché la scena ha messo ansia ai Duffer

Uno dei punti di forza di “Stranger Things” è sempre stata l'amicizia, ancor più che l'amore, e, anche in questa quinta e ultima stagione, è la forza del legame che unisce i protagonisti a rivelarsi una vera e propria arma contro lo spaventoso e crudele Vecna: è il desiderio di vincere le paure che Henry continua a far insinuare dentro i protagonisti a dare lo spunto per una delle scene più emozionanti del Vol. 2. Si tratta del monologo di Will verso la fine dell'episodio sette.

Prima che si dispieghino i mezzi per distruggere il Sottosopra e l'Abisso, mentre l'adrenalina dei fan eguaglia la frenetica corsa contro il tempo degli eroi della serie, i fratelli Duffer decidono di introdurre una parentesi emozionante, in grado di dare una tregua al ritmo martellante della serie e di riscaldare il cuore di tutti i fan.

Il monologo di Will in “Stranger Things”: scena attesa da cinque stagioni

Non stupisce il coming out di Will. Ben meno sorprendente di quello di Robin alla fine della terza stagione, la dichiarazione dello “stregone” di “Stranger Things” era stata introdotta da numerosi indizi e, alla fine, anche dagli stessi discorsi tra Will e Robin, che incoraggiava Byers a trovare se stesso e a liberare quel segreto che lo faceva sentire tanto diverso.

Will decide di aprirsi a tutti prima della battaglia finale, spaventato che le predizioni dell'oscuro Vecna potessero realizzarsi; tuttavia, nonostante questo, l'affetto degli amici e l'abbraccio in cui Will viene avvolto hanno provato quanto Uno desiderasse, in fondo, soltanto far leva sulle sue paure. Nessuno lo avrebbe mai abbandonato.

Will durante il monologo di Stranger Things 5: immagine tratta da un video del canale The Netflix Bingebuzz

Il monologo di Will in “Stranger Things 5”: perché i Duffer erano in ansia

Matt e Ross Duffer hanno spiegato di aver passato più tempo a scrivere questo monologo che qualsiasi altra scena della stagione, consapevoli di quanto fosse cruciale per il personaggio e per la serie:

virgolette
Penso che probabilmente abbiamo impiegato più tempo a scrivere quella scena rispetto a qualsiasi altra scena quest'anno. Eravamo molto nervosi al riguardo. Ovviamente, ci stavamo preparando da tempo. Ci abbiamo lavorato a lungo.

Si legge su Screenrant.

La loro ansia nasceva dal timore di non rendere giustizia a un momento che doveva essere esplicito, delicato e vero, soprattutto per un pubblico giovane che cerca storie in cui identificarsi e rappresentazioni autentiche.

Una difficoltà notevole era anche quella di rendere realistica una scena del genere per gli anni Ottanta, nei quali è ambientata la serie e che sicuramente non mostravano la sensibilità odierna sul tema della sessualità e dell'inclusione.

“Stranger Things 5”: la giornata sul set e la prova di Noah Schnapp

Sul set, il monologo è stato girato nell’arco di un’intera giornata, un impegno notevole considerando il cast corale e la necessità di catturare tutte le reazioni dei presenti. I Duffer hanno chiesto a Noah Schnapp quando preferisse girare la scena chiave e hanno iniziato dal campo largo come “riscaldamento”, per poi passare subito al suo primo piano: la maggior parte di ciò che si vede nell’episodio arriva proprio da quella prima take, intensa e autentica.

Il lavoro di Noah Schnapp è stato autentico, sempre sentito. Matt Duffer racconta:

virgolette
Abbiamo pensato che avesse offerto una performance incredibile e bellissima. E poi il povero Noah ha dovuto continuare a farlo. Ha sempre dato il massimo, per tutto il tempo, tutto il giorno, affinché tutti gli altri attori potessero reagire. Anche loro sono stati molto gentili perché, anche quando non erano davanti alla telecamera, erano tutti lì a sostenere Noah.
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