02 Oct, 2015 - 06:36

Arriva Zatarra, arriva il rappeur

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CHI? Sono uno tra i tanti ma non uno dei tanti affranti. Sono Marco, ma mi chiamano Zatarra da una vita, soprannome affibbiatomi per gioco, a causa del look piratesco, come fecero con Edmond Dantès subito dopo la fuga dallo Chateau d’If. Sono un rappeur più che un rapper, atipico e utopista e chi mi chiama artista mi fa sentire più che super. Mi piace che parlino le mie canzoni più che parlare io di me stesso, anche perché solo il rap ha questa magia. Vivo tra Siena e Marseille, scrivo da sempre e rappo in italiano e in francese. Nel 2005 è uscito il mio primo demo Alma Pirata, e poi 3 album (2006 Parola di Pirata, 2010 Il gioco è bello quando dura per La Suite di Tornio e 2012 Piena Consapevolezza per BlasterfirmRecords), alternati da un ep (Casa mia del 2011) e un mixtape (Barricadero del 2008). Mi piace essere e non sembrare. Mi piace vivere e non sopravvivere. Mi piace fare e non provare a fare. Il mare, e la Méditerranée in particolare, è la mia dea di riferimento, da rispettare, da vivere e da amare. CHE COSA ? Il 5 ottobre è uscito il mio quarto album, Ad Libitum, per Musicast France, che è la chiusura di un cerchio di vita. Racconto e omaggio chi mi ha fatto innamorare della cultura hip hop e del rap à l’ancienne, racconto me stesso, da padre, da educatore, con il mare come sfondo, in mezzo a vicissitudini di vita e di salute che ti cambiano gli orizzonti e le priorità. Dentro ci sono una marea di featuring, da Dj Djel della Fonky Family e Boss One dei 3ème Oeil a Esa e Amir, con gli altri che non sono un semplice ecc. QUANDO?  Almeno una volta al giorno. Come una risata, come il ritagliarsi dieci minuti per fare ciò che più ti piace, come una siesta post pranzo. Questo è il mio essere Zatarra all’interno della vita di Marco. DOVE ? Marseille principalmente, dal balcone dell’Eglise Saint- Laurent nel quartiere del Panier, o dal porto dell’Ile duFrioul, a dieci minuti di battello dal Vieux-Port. Oppure Castiglione della Pescaia, d’inverno, a luci spente, o all’alba d’estate, sugli scogli accanto al Faro del molo. In mezzo al mare in ogni caso, perché quando sei con il mare devi essere per forza te stesso, il mare è lo specchio del tuo ego nel rispetto di chi scopre se stesso come te. PERCHÉ? Per stare bene e farsela prendere bene, qualunque cosa accada (ad libitum).  
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