L'inizio in salita
"Quando abbiamo pensato – prosegue Fabrizio - di avviare i ragazzi della Cooperativa ad alcune pratiche sportive, Marchino ha aderito con molto entusiasmo; oltre alle passeggiate in montagna d’estate, abbiamo pensato di praticare lo sci nordico e ci siamo trovati subito davanti alle difficoltà di Marco che non poteva muoversi, con gli sci, con la disinvoltura necessaria; questo lo portava ad avere una grande paura di cadere per cui si irrigidiva e finiva spesso rovinosamente sulla neve trascinando con se chi gli stava vicino. Siamo ricorsi allora alle pelli di foca applicando delle strisce sotto gli sci che restavano così più aderenti alla neve permettendogli di muoversi con più serenità. Ben presto Marco non ha più voluto usare le pelli di foca ed ha insistito riuscendo infine a sciare con le sue sole forze."
Le prime gare
"Quando abbiamo conosciuto Special Olympics – ricorda Fabrizio - ed abbiamo cominciato a partecipare ai Giochi, prima con il Team Oltretutto 97 e poi in seguito con la Polisportiva Mandello, il suo impegno è aumentato: spesso insisteva da solo negli allenamenti, anche quando il resto del gruppo si fermava per il pranzo o per una sosta, per riuscire ad affrontare un percorso senza cadere. Marchino è molto emotivo ad ogni vittoria abbraccia chi gli sta vicino con molta irruenza sprizzando felicità da tutti i pori, talvolta l’emozione è tale da farlo scoppiare a piangere, lacrime di gioia."
Una crescita costante
Certamente da quando frequenta Special Olympics Marchino è diventato più sicuro e più responsabile, durante le trasferte è l’atleta che più ha cura della propria persona e dei bagagli: sistema accuratamente i vestiti, si preoccupa che tutto sia ripiegato per bene, sempre puntuale e con tutto quello che gli serve per la gara o gli allenamenti senza che altri glielo debbano ricordare. Quando i suoi compagni di squadra sono stati scelti, nel corso degli anni, per partecipare ai diverse edizioni di Giochi Mondiali o Europei, Marchino ha mostrato solo per un istante la sua delusione di non essere stato selezionato; con un gesto molto eloquente ci diceva chiaramente: un’altra volta toccherà a me.
La vittoria oltre lo sport
Conosco Marco da 20 anni – conclude Fabrizio - condivisi tra scatole di pezzi da assemblare. Marco ha un cuore grande e tenace, sa essere generoso e stupirsi con semplicità delle cose belle che la vita gli offre. Una generosità che gli ha permesso di vincere un tumore che lo ha costretto ad affrontare lunghe terapie; una semplicità tale che quando gli erano ricresciuti i capelli, persi a causa della chemioterapia, si dispiaceva di doverli tagliare perché erano diventati belli ricci. La sua vittoria va oltre lo sport e l'esperienza vissuta gli darà una nuova carica per affrontare ogni aspetto della vita con il coraggio, la forza e la determinazione che lo hanno sempre contraddistinto."
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