Pallacanestro Coppa Italia all'Olimpia Milano
Per l'ottava volta nella storia del Basket italiano è la società lombarda, a vincere il trofeo
La Coppa Italia resta in casa di chi l'ha vinta nella precedente edizione. L'ha meritata, la validissima Olimpia Milano di Ettore Messina. La formazione prima in classifica ha superato per 78-61 la formazione che aveva cacciato fuori con sana decisione la Virtus Bologna Campione d'Italia, il Tortona Basket.
Il risultati finale non ha fatto una grinza, per quanto si è visto, nella Final Eight giocata a Pesaro. La squadra cara al Patron-Presidente Giorgio Armani ha superato di 20 punti la Dinamo Sassari nel quarto di finale. Ha mandato in frantumi in semifinale l'attacco della Germani Leonessa Brescia, rimasto a 63 punti di attivo, cosa rara, durante i week-end della stagione regolare. E ha imposto 17 punti di differenza alla dirimpettaia odierna.
Un bilancio molto positivo, quello della squadra che sta guidando le 16 realtà, in campionato.
Tortona ha fatto quello che ha potuto vincendo molto bene la sfida contro Trieste nella prima partita della manifestazione. Poi Marco Ramondino il capolavoro lo ha fatto nella testa, prima che nelle motivazioni dei suoi giocatori, contro la Virtus Bologna di Sergio Scariolo. Convincendoli che i mezzi a disposizione non erano da compagine capace di accontentarsi di fare una bella figura. Al contrario. Sono quelli di chi può battere, una delle favorite al successo finale, impegnata come è la realtà felsinea, a provare a ripercorrere le auree orme della passata stagione. Che è valsa il 16° titolo tricolore, quando c'era Djordjevic, sulla panchina emiliana.
Il primo periodo vede la buona Olimpia finalista mettere subito le cose in chiaro. 25-13 che diventa 41-33 all'intervallo lungo.
I 5000 spettatori del palasport pesarese ammirano un grandioso Delaney, autore di 10 punti e 5 assist, e Troy Daniels, che infila una delle prime "bombe" della serata vincente, per l'Olimpia. Hall prova a portare Milano sul 14-8 poi Macura (alla fine 17 punti non sono pochi, sui complessivi 61) tiene a galla i sogni piemontesi.
Sale in cattedra Melli, 14 punti, e il 25-13 è il primo segnale dell'ultimo match di Coppa Italia. Filloy e Macura sembrerebbero i più ispirati. E sarà così anche per la seconda parte, nelle fila del buon Ramondino.
Tortona è in partita e ci resterà per almeno altri 10' effettivi, dinnanzi alla corazzata europea di casa nostra. Il secondo parziale, 16-20, viene incoraggiato dal terzo periodo (12-14) che vede i talentuosi ragazzi di Ettore Messina andare al 30' sul 53-47. Qui l'Olimpia dà lezioni di gioco d'attacco e delle tante, efficaci bocche da fuoco, che chiudono l'ultimo dei parziali sul 25-14.
Il Chacho Rodriguez unito al positivo Melli di questi tempi fanno tenere l'alta quota all'Olimpia Milano e la buona volontà di Mascolo unita al talento di Macura non bastano, a ricucire gli strappi creati da una superiorità di organico e di rendimento evidenti.
Il 78-61 finale è la dimostrazione dei progressi fatti sul piano difensivo, dalla EA7 Olimpia Milano. Rimbalzi da una parte e dall'altra. Un vero gioco corale sul piano dell'attacco, difficile da arginare. Perché la circolazione di palla è utile a fare le prove non solo a vincere oggi, alla Vitrifrigo Arena di Pesaro, l'ottavo gioiello in casa milanese. Ma anche a fare le prove in vista delle impegnative disfide continentali, quando gli avversari saranno, ancora, Madrid, piuttosto che Barcellona, battuto due volte. L'Olympiakos del Pireo, e l'insidiosa Unics Kazan o altre pretendenti a sgomitare, per farsi spazio in Coppa dei Campioni, che quelli bravi chiamano Eurolega.
Milano è stata squadra, con Hines gregario e protagonista, allo stesso tempo. In questa manifestazione ha vinto la più concreta. Il collettivo meglio costruito. Quello che ha saputo interpretare l'idea di una pallacanestro di alto livello dettata e spiegata dal suo direttore d'orchestra, Ettore Messina. Applausi all'Olimpia Milano. Tanti. Costruiti con il sacrificio. Messi in atto. Per Tortona la conferma di una grande possibilità. Essersi accomodata tra le grandi. Se possibile per pianificare. Anche da sconfitte nette, si può imparare. E crescere.
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Photo Credit: Pagina Facebook Olimpia Milano.