13 May, 2022 - 19:40

Fontana prosciolto dal gup per il caso camici

Fontana prosciolto dal gup per il caso camici
Attilio Fontana è stato prosciolto dall’accusa di frode in pubbliche forniture. Il Presidente della Lombardia insieme ad altre quattro persone era stato accusato per il sospetto affidamento di forniture pubbliche alla società Dama, di proprietà del cognato. L’accaduto risale all’aprile 2020 in piena emergenza Covid. In quell’occasione la Dama avrebbe ricevuto in affidamento la fornitura di 75 mila camici e altri dpi, fornitura trasformata poi in donazione.

Fontana prosciolto: la decisione del gup di Milano

La motivazione fornita dal gup è che il fatto non sussiste e dunque non c’è necessità di alcun processo. Prosciolti tutti e 5 gli imputati. Oltre al presidente erano coinvolti suo cognato Andrea Dini, Filippo Bongiovanni e Carmen Schweigl, ex DG e dirigente della centrale acquisti regionale Aria, ed infine di Pier Attilio Superti, Vicesegretario generale della Regione. 

L’accusa

Secondo l’accusa nell’aprile 2020 la Dama stipulò un contratto con la regione per la fornitura di 75 mila camici e altri 7 mila dpi per un valore di 513 mila euro. È poi emerso che la Dama apparteneva per il 10% alla moglie di Fontana. A quel punto, secondo i pm, gli interessati avrebbero prontamente simulato l’esistenza dall’inizio di un contratto di donazione per lo meno di 50mila camici già consegnati. La restante parte non è mai arrivata all’Aria.

La difesa di Fontana

I difensori del governatore lombardo parlano di nessun illecito né penale né civilistico. Sostengono infatti che la fornitura poi trasformata in donazione ha consentito alla regione di risparmiare mezzo milione. I difensori di Fontana sostengono che non c’è mai stata nessuna gara bensì una offerta d’urgenza accettata come una fornitura a pagamento» di dispositivi che poi si è deciso di donare.Al contrario l’accusa sostiene che il governatore, in accordo con Dini, aveva deciso di pagare il prezzo dei camici, a titolo personale, in favore di Dama. Pagamento che Fontana avrebbe tentato di effettuare con un bonifico di 250 mila euro per il cognato da un conto svizzero. Ipotesi che il gup ha smentito.
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Giulia Danielli
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