Si fa rovente l'asse diplomatico tra Russia e Lituania dopo il blocco parziale delle merci da Kaliningrad. La decisione del governo di Vilnius manda su tutte le furie il Cremlino, che minaccia l'uso della forza:
Contestualmente il ministero degli Esteri ha ufficialmente convocato l'ambasciatrice lituana a Mosca Virginia Umbrasene per esprimere l'intero dissenso sulla questione.
All'interno della guerra in Ucraina rischia di scoppiare una nuova faida tra Russia e Lituania a causa del blocco ferroviario imposto dal Paese baltico sulle merci da Kaliningrad. Il Cremlino, tramite il ministero degli Esteri fa sapere di aver già inoltrato la richiesta di immediata cancellazione delle restrizioni, oltre a far sapere che tutelerà in ogni forma e sede i propri interessi.
In breve, la compagnia nazionale ferroviaria lituana ha notificato al governo di Kaliningrad il blocco parziale al transito delle merci da e per la Russia, in accordo con le sanzioni europee appena approvate. Un problema soprattutto geografico dato che la regione non comunica direttamente con il resto della Federazione ma è separata da Lituania e Lettonia, oltre che dall'amica Bielorussia. Tra le merci sottoposte all'embargo ci sono soprattutto i prodotti metallurgici come l'acciaio. Il ministero degli Esteri di Vilnius, Galdas Landbergis, ha spiegato che la decisione è stata presa di concerto con l'Ue dal Lussemburgo, sottolineando il carattere parziale del blocco.
Sul fronte russo c'è invece grande frustrazione e irritazione per tale presa di posizione da parte della Lituania, a cominciare dal governatore di Kaliningrad, Anton Alikhanov:
E c'è chi pensa che la Russia punterà alla creazione di un corridoio, probabilmente marittimo, per collegare l'enclave a San Pietroburgo. Impensabile ma non impossibile che Mosca possa alzare la voce contro Lettonia e Lituania, entrambi Paesi membri sia dell'Ue che della Nato.
Anche Dmitry Peskov, il portavoce di Vladimir Putin, commenta infastidito la vicenda: