27 Jun, 2022 - 09:07

Reggio Calabria, anziano morto in casa di riposo abusiva

Reggio Calabria, anziano morto in casa di riposo abusiva

Reggio Calabria - L'anziano morto nella casa di riposo ha subito gravi maltrattamenti dai titolari e dai dipendenti della struttura. Le forze dell'ordine hanno già predisposto gli arresti domiciliari. 

Anziano morto in casa di riposo, gli indagati 

Gli indagati (per il momento) sono cinque: due titolari e tre dipendenti della casa di riposo di Reggio Calabria. Questa mattina, il Nas, con il supporto in fase esecutiva del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, sta eseguendo l'ordinanza di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale della città calabrese, su richiesta della locale Procura.

Le accuse rivolte a queste 5 persone sono molto gravi. Esse riguardano maltrattamenti e abbandono di persona incapace, con l'aggravante di aver causato la morte di un ospite di una casa di riposo abusiva.

L'indagine ha permesso di denunciare altre 7 persone che sarebbero responsabili a vario titolo per i medesimi reati, esercizio abusivo professione sanitaria, sostituzione di persona e falsità ideologica.  

Gli altri casi in Italia

Purtroppo, non è il primo caso di struttura di riposo abusiva. Lo scorso anno, la Guardia di Finanza aveva scoperto a Palermo una casa di riposo "lager". Quattro persone (tre donne e un uomo) erano finite ai domiciliari con le accuse di maltrattamento, lesioni personali, e violazioni in materia di tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro.

Maltrattamenti anziani: come sono puniti?

Il reato di maltrattamenti è punito con la reclusione da tre a sette anni. La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso in presenza o in danno di persona minore, di donna in stato di gravidanza o di persona con disabilità, ovvero se il fatto è commesso con armi.

Se dal fatto deriva una lesione personale grave, si applica la reclusione da quattro a nove anni; se ne deriva una lesione gravissima, la reclusione da sette a quindici anni; se ne deriva la morte, la reclusione da dodici a ventiquattro anni.

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Giulia Danielli
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