Un ragazzo di Pisa riceverà un risarcimento perché è stato accertato il nesso tra la vaccinazione anti Covid-19 e la trombocitemia autoimmune riportata dal giovane a distanza di poche settimane dall’inoculazione.
Un adolescente di 16 anni, nato di Rieti ma da anni residente a Pisa, verrà risarcito a seguito della vaccinazione anti-Covid, a cui si era sottoposto un anno fa esatto, perché un giudice ha ufficialmente riconosciuto il nesso casuale tra vaccino e trombocitemia.
A darne notizia è stato il Codacons, l’associazione che ha assistito il minore.
L'indennizzo, stabilito sulla base di tabelle sanitarie, è supportato da una relazione tecnica del Dipartimento militare di medicina legale di La Spezia, che ha riconosciuto il nesso causale tra la vaccinazione e la trombocitemia autoimmune riportata dal ragazzo a distanza di alcune settimane dalla somministrazione del vaccino monodose Moderna.
Per il Dipartimento la patologia riportata dal giovane è una reazione grave avversa al vaccino.
La vicenda risale a luglio dello scorso anno quando il ragazzo, uno sportivo che ha sempre goduto di ottima salute, si sottoponeva alla somministrazione in unica dose del vaccino Moderna.
A distanza di poche settimane iniziano a manifestarsi i primi sintomi: puntini rossi su braccia e gambe. A settembre la sintomatologia peggiorava, con un ematoma esteso sul braccio destro e sul collo, 'bolle' di sangue sul palato, sulla lingua e nelle guance interne. A questo punto il ragazzo si recava al pronto Soccorso di Pisa, dove veniva immediatamente ricoverato.
Il resto della vicenda lo riassume Codacons, l’associazione da sempre favorevole alla campagna vaccinale e ai vaccini ma che, al tempo stesso, ha da tempo avviato diverse iniziative legali affinché tutti i cittadini danneggiati dalle vaccinazioni possano ottenere gli indennizzi.
La situazione del ragazzo purtroppo non migliora e, nonostante le cure prestate, i valori sanitari rimangono fuori norma. A dicembre 2021 la famiglia si rivolge allora al Reparto di Oncoematologia dell'Ospedale Pediatrico 'Gaslini' di Genova, dove vengono effettuate una serie di analisi immunologiche e genetiche che confermano la diagnosi di 'Itp persistente'.
La trombocitemia è una delle cosiddette malattie mieloproliferative croniche. Si tratta di una patologia delle cellule staminali del midollo osseo che porta a una produzione eccessiva di piastrine circolanti nel sangue e si caratterizza per un notevole aumento del rischio di trombosi.
Colpisce principalmente chi ha più di 50 anni, anche se un altro picco di incidenza è stato riscontrato in età più giovanile, intorno ai 30 anni. Il decorso della malattia è generalmente benigno e chi ne è colpito riesce comunque a mantenere una buona qualità della vita.