Morto Brigantony all’età di 74 anni, il cantautore popolare siciliano più conosciuto al mondo.
Antonio Caponetto, in arte Brigantony, si trovava in gravi condizioni di salute nel reparto di rianimazione.
A darne la notizia è stata la figlia, Alessia, annunciando su Facebook:
Malato da tempo, il noto cantautore è morto poche ore fa, dopo essere stato ricoverato in rianimazione per qualche giorno.
La situazione era apparsa subito molto grave, ma le speranze di una ripresa non si sono mai spente tra i suoi cari e tra i fan brigantoniani.
In un lungo post su Facebook, la figlia aveva già annunciato il peggioramento delle condizioni di salute del cantante, affermando:
I tanti fan che lo amavano per la sua musica e per la sua ironia, hanno tristemente appreso la notizia dai social, attraverso l’annuncio della figlia.
Nato e cresciuto nel quartiere di Cibali, Brigantony emigra in Belgio a 28 anni, dove inizia a lavorare come muratore.
Con i suoi primi risparmi incide il suo primo disco ‘A bella vita’ in classico stile tarantella siciliana.
A partire da questo momento diventerà un artista internazionale, capace di raccontare la sua Catania con ironia, come ben pochi sono riusciti a fare.
Il maestro di brani popolari, se ne è andato lasciandoci un vastissimo repertorio musicale.
La sua musica spazia dalla tarantella siciliana al rock, dal boogie-woogie allo swing, dal rap al pop, fino ad abbracciare anche lo stile latino-americano, la dance anni Ottanta e Novanta e il blues.
Inizia, infatti, a farsi strada con la tarantella siciliana, ma ben presto incide anche brani più seri come Carusidda Siciliana, Amuri Miu, Bedda e America, aprendo la strada ad un repertorio di dischi che ha ottenuto un grande successo e che gli ha permesso di diventare uno dei cantautori più originali della musica italiani.
Tra gli album più famosi degli anni Ottanta, si ricordano Vamos a pilus del 1985, A ciolla del 1987, Cò bullu del 1988 e U sucu do pollu del 1989. Questi quattro album, infatti contengono brani che hanno fatto il giro del mondo.