Save the Children in vista della Giornata Internazionale Contro la Tratta di Esseri Umani pubblica la XII edizione del rapporto Piccoli Schiavi Invisibili, che analizza le condizioni di bambine, bambini, adolescenti e giovani vittime o potenziali vittime di tratta e sfruttamento in Italia. Le nuove armi dei trafficanti e sfruttatori: chat online, social media, agenzie di collocamento online, siti web di assistenza all’immigrazione contraffatti per reclutare potenziali vittime, forum sul dark web. Il pagamento dei servizi tramite criptovalute
La tratta degli esseri umani, come mostrano i dati di Save the Children, coinvolge per più della metà dei casi donne, ragazze e bambine, ma anche ragazzi e bambini. È ancora uno dei mercati illeciti più diffusi e proficui in tutto il mondo, insieme al traffico di droga e armi. I soli casi accertati nel 2020, che hanno dato luogo a procedimenti giudiziari e condanne, riguardano 109.216 vittime nel mondo, un numero che non rappresenta le proporzioni reali del fenomeno in gran parte sommerso, e che è indice della debolezza dei Paesi nel contrastarlo.
Il traffico di esseri umani in Europa genera in un anno 29,4 miliardi di euro di profitti: ben un quarto dei soli 14.000 casi identificati riguardano vittime minorenni, intrappolate in gran parte nello sfruttamento della prostituzione
In Italia, tra i casi assistiti dal sistema anti-tratta, la forma di sfruttamento prevalente è quella sessuale (48,9%), seguita da quello lavorativo (18,8%) e altre forme minoritarie tra cui economie criminali forzate, accattonaggio, servitù domestica. I casi emersi e assisiti nel 2021 dal sistema anti-tratta erano 1.911 (con 706 nuove prese in carico nel corso dell’anno), in gran parte di sesso femminile (75,6%), mentre i minori rappresentavano il 3,3% del totale (61). Sono stati registrati inoltre nel 2021 5.316 casi di pedopornografia trattati dalla Polizia Postale, con un aumento del 47% rispetto al 2020 (3.243), e 531 minori vittime di adescamento online, con una concentrazione di casi nella fascia 10-13 anni (306) .
In aumento nel nostro Paese le giovani ivoriane ad alto rischio e le mamme vittime con bambini spesso utilizzati come oggetto di ricatto dagli sfruttatori. Minori stranieri non accompagnati più vulnerabili allo sfruttamento lavorativo.
In vista della Giornata Internazionale Contro la Tratta di Esseri Umani che ricorre il prossimo 30 luglio, Save the Children analizza nel rapporto le condizioni di bambine, bambini, adolescenti e giovani vittime o potenziali vittime di tratta e sfruttamento nel nostro Paese. L’impatto della pandemia ha reso le vittime ancora più invisibili e irraggiungibili, perché più sfruttate sessualmente nel chiuso delle case e con l’ausilio della rete, oltre ad averle costrette spesso ad accettare di svolgere anche altre attività rischiose fuori controllo e sottopagate, in alcuni casi sul limite o fuori dalla legalità.
Save the Children è impegnata da anni in Italia in prima linea nella protezione di bambini, bambine, adolescenti e giovani vittime o potenziali vittime di tratta e sfruttamento, con interventi differenziati in base alle reali esigenze dei soggetti più vulnerabili. Nel 2021, grazie a progetti specifici dedicati alle vittime di tratta e sfruttamento, sono state raggiunte più di 1.000 persone, in gran parte giovani donne e minori.
Tra i progetti messi in campo, Vie d’Uscita, lanciato nel 2012, e realizzato nel Lazio, in Veneto, Piemonte, Marche ed Abruzzo in collaborazione con i partner Equality Cooperativa Sociale, PIAM Onlus, Comunità dei Giovani, Società Cooperativa Sociale On the Road e Cooperativa CivicoZero. Il progetto si occupa dell’individuazione diretta delle vittime anche su strada, e dei percorsi di fuoriuscita dai circuiti della tratta a scopo di sfruttamento sessuale o lavorativo e dell’accompagnamento all’autonomia economica e sociale. Nel 2021 è nato il progetto Nuovi Percorsi, realizzato in collaborazione con il Numero Verde Anti-tratta, gli enti anti-tratta attivi in tutta Italia e altri enti territoriali, sia pubblici che del privato sociale, per supportare la presa in carico di mamme vittime e dei loro figli in modo integrato, delineando un percorso individualizzato per ciascun nucleo e attivando Doti di Cura finalizzate a favorire l’autonomia della madre e percorsi sani di crescita per i figli. Nel 2022, è in corso l’attivazione sperimentale, a Roma, di un vero e proprio sportello di supporto a nuclei vulnerabili, vittime o a rischio di tratta e sfruttamento, che necessitano di un accompagnamento specifico ai vari servizi disponibili sul territorio, molto spesso di difficile accesso per donne straniere che provengono dal mondo dello sfruttamento.