È arrivata in queste ore la notizia del decesso dell'attore Roberto Nobile, 75 anni, volto noto di alcuni dei film e delle serie tv più seguite del Paese, da "Distretto di Polizia" al "Commissario Montalbano".
Nato a Verona l'11 novembre 1947 da una famiglia di origini ragusane, Roberto Nobile aveva scelto Roma come città d'adozione. Qui è deceduto nella giornata di oggi, improvvisamente, all'età di 75 anni, il noto volto del cinema e della televisione italiani. Ha tenuto compagnia al pubblico interpretando Antonio Parmesan in "Distretto di Polizia" e Nicolò Zito nel "Commissario Montalbano", collaborando con registi d'eccezione come Gianni D'Amelio, Giuseppe Tornatore, Michele Placido, Nanni Moretti ed Ermanno Olmi, prendendo parte anche ad alcune importanti produzioni internazionali.
Sul grande schermo ha vestito i panni dei personaggi di film molto amati, come "Caro Diario", "La stanza del figlio", "Habemus Papam" e ad altri diventati cult, tra cui "La scuola" con la regia di Daniele Luchetti e "Giovanni Falcone", film del 1993 che racconta la storia del magistrato ucciso l'anno prima. In tv gli ultimi lavori sono stati in "Squadra Mobile" nel 2015, "Baciato dal Sole" nel 2016, "Maltese" nel 2018 e "Gli orologi del diavolo" con Beppe Fiorello nel 2020. Non aveva mai abbandonato, invece, il teatro ed era atteso a Genova, giovedì prossimo, per portare in scena lo spettacolo Le storie del mondo, tratto dalle Metamorfosi di Ovidio, nell’ambito del Festival in una notte d’estate di Lunaria Teatro. Del 2008 era il libro "Col cuore in moto", una piccola raccolta di racconti dedicati all'amore per le due ruote. Una volta aveva detto:
E nella scrittura, che definiva "un'officina delle riparazioni", così come nella recitazione, Roberto Nobile ha trovato i porti sicuri della sua esistenza. Attraverso di essi il pubblico potrà ora, con gratitudine, ricordarlo.
L'attore Luca Zingaretti ha affidato al suo profilo Instagram le parole di addio per il suo amico e collega Roberto Nobile, incontrato sul set del "Commissario Montalbano" e mai abbandonato.
E conclude: