09 Aug, 2022 - 14:00

Peste suina: disposto l'abbattimento di 130 animali di un rifugio a Roma nord

Peste suina: disposto l'abbattimento di 130 animali di un rifugio a Roma nord

Peste suina a Roma nord, verranno abbattuti 130 tra maiali e cinghiali curati dal rifugio "La Sfattoria degli ultimi". Ieri,8 Agosto, i gestori del ricovero per animali sfuggiti a maltrattamenti e a situazioni di disagio hanno ricevuto la comunicazione dalla Asl Roma 1. Faranno presto ricorso al Tar.

Peste suina in un rifugio a Roma nord. Purtroppo non sono serviti il clamore mediatico dell'ultimo mese e la petizione lanciata su Change.org a tutela degli esemplari, firmata da oltre 30.000 persone per salvare i suini e gli ungulati, sani e con microchip, non destinati al consumo alimentare. Gli animali ora dovranno essere uccisi perché si trovano nella zona rossa delineata lo scorso mese di Maggio.

Secondo la Lav, Lega anti vivisezione, saranno 58 i suini meticci e 10 cinghiali a subire la sorte peggiore, in una nota gli attivisti fanno sapere che: "Gli animali sono detenuti in una zona recintata, nel rispetto delle norme di biosicurezza proprio per evitare il contagio e sono animali sottratti alla filiera alimentare in cui non rientreranno mai. Abbiamo dato fin da subito il nostro supporto alla Sfattoria, diffidando l'Asl dal procedere con l'abbattimento in quanto ingiustificato e non necessario e rinnoviamo il nostro sostegno che daremo anche con il nostro Ufficio Legale per un immediato ricorso al Tar".

Dal mese di Giugno, nel territorio regionale sono state portate a termine 550 catture di cinghiali di cui 36 nella zona rossa del parco di Veio, 57 nel parco di Braciano, 129 nella riserva dei laghi Lungo e Ripasottile e 56 al monumento naturale Pian Sant'Angelo. Numeri che la regione non considera ancora sufficienti. 

Peste suina Roma nord: l'annuncio dell'abbattimento degli animali sulla pagina Facebook del rifugio

L'Asl Roma 1 fa sapere che "il Servizio Veterinario dell'azienda sanitaria ha adottato un provvedimento attuativo delle misure previste per la gestione dell’emergenza della Peste Suina Africana (PSA).
Si tratta di animali presenti in zona infetta già interessata da altri provvedimenti, spiegano, resi necessari per ragione di ordine epidemiologico, al fine di contenere la diffusione della malattia e la salvaguardia della salute della popolazione animale interessata".

La notizia è stata data proprio dai gestori del rifugio che su Facebook hanno scritto: "Con il più triste sentimento che si possa provare informiamo tutti che abbiamo appena ricevuto da parte della Asl Rm1 la notifica di abbattimento di tutti gli animali della Sfattoria. I nostri legali stanno già provvedendo a inoltrare il ricorso al Tar contro l'ordinanza". Un post che ha generato migliaia di reazioni, con quasi 3.000 "mi piace" e oltre 1.160 commenti.

"I nostri animali, sottolinea Paola Samaritani, della Sfattoria degli ultimi, sono iscritti nella Bdn (banca dati nazionale) come Pet, cioé animali di affezione e sono tra l'altro tutti microchippati e sono sanissimi, tutti regolarmente vaccinati come previsto dalla legge. Abbiamo inoltre, adottato misure di biosicurezza stringenti: accessi su calce, doppie recinzioni, utilizzo di calzari e tute per l'ingresso in stalla". Conclude poi Samaritani, "il rischio ora, è che le autorità possano venire in qualunque momento e abbattere gli animali con l'elettroshok. Questo renderebbe vano il nostro tentativo di opporci a questa decisione assurda e crudele davanti al Tar del Lazio.

Chiediamo quindi a tutti gli amici de La Sfattoria e a chi è sensibile al tema di far sentire la propria voce. Vorremmo intanto avanzare un appello "morale" al Capo dello Stato, blocchi, lui che può, questa inutile mattanza".

La deputata grillina: "Parlerò con Zingaretti"

Anche la deputata del M5S, Francesca Flati, ha espresso solidarietà alla Fattoria:

virgolette
Apprendo con sgomento la notizia degli abbattimenti. Stiamo parlando di una realtà nella quale operano numerosi volontari per garantire salute e benessere degli animali. Sono pronta ad attivarmi formalmente per quanto di mia competenza con il presidente della regione affinché valuti ogni iniziativa possibile a tutela degli animali. Non possiamo pensare che la soluzione di un problema sia l'abbattimento di animali, peraltro non malati e che non sono destinati alla produzione alimentare. 
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Valentina Todaro
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