30 Aug, 2022 - 20:03

Chi ha copiato chi? L'inutile dibattito sulla campagna del PD di Letta

Chi ha copiato chi? L'inutile dibattito sulla campagna del PD di Letta

Un bravo artista copia, un grande artista ruba. Ma in realtà il concetto di 'replica', nella comunicazione politica, è tanto vecchio quanto abusato. In queste ore si sta discutendo molto della campagna del PD. Il fronte dem, che si è rivolto ad una nota agenzia di comunicazione, sta puntando molto sulla polarizzazione. Quando siamo in un periodo storico particolarmente delicato, con l'uscita dalla pandemia e la questione energetica che impatta quale eco del conflitto russo-ucraino, la campagna elettorale verso le politiche del 25 settembre sta diventando sempre più una questione di campo. Quasi come se fosse uno scontro tra buoni e cattivi. Il PD sta alimentando questa differenziazione manichea, e lo sta facendo mediante la campagna "Scegli".

virgolette
#Scegli. pic.twitter.com/4Cf1ZFQdaU— Enrico Letta (@EnricoLetta) August 30, 2022

Il web è impazzito tra risposte semiserie, rifacimenti, prese in giro e repliche. In ogni caso, la campagna del PD, è diventata virale. E con essa, l'intento alla base: la scelta di campo voluta da Letta, la necessità di scegliere, l'aut-aut.

La campagna del PD: chi ha copiato chi

Su Twitter in molti "accusano" il PD di aver scopiazzato una vecchia campagna di Joe Biden. Ma una cosa del genere è stata fatta già da Matteo Renzi con il suo famoso "Cambia verso". La realtà è che non ha senso scapicollarsi sul chi copia chi: la comunicazione funziona indipendentemente da questi aspetti. Se il messaggio trasmesse un'emozione, la forma passa in secondo piano.

È poi prassi non scritta seguire modelli già attuati in passato. Il "Make America Great Again"di Trump era stato già usato da Reagan; il "Si può fare" di Veltroni è un chiaro richiamo al "Yes we can" di Obama; l'estate scorsa Gualtieri a Roma si è lasciato ispirare, anche visivamente, dall'americana Occasio Cortez.

Il richiamo, spesso, è voluto. Serve a suggerire all'elettore una vicinanza di intenti, politici e comunicativi, con un personaggio politico precedente. Una similitudine politica che orienta l'ascoltatore, lo aiuta a cercare il senso del messaggio che si vuole far veicolare. Nulla di scandaloso, dunque, dietro la presunta "copia".

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Giovanni Manco
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