Prosegue l'indagine sul caso di Hasib Omerovic, il 36enne disabile di Roma precipitato dalla finestra del suo appartamento durante una perquisizione illegale della polizia.
L'inchiesta per tentato omicidio e falso entra nel vivo per quanto riguarda la posizione degli agenti, 10 in tutto di cui 4 presenti all'interno dell'abitazione: settimana prossima è infatti fissato l'interrogatorio in Procura o negli uffici della Squadra Mobile. Intanto il Dipartimento di Pubblica Sicurezza, di concerto con il questore Mario della Cioppa, ha rimosso dal loro incarico il dirigente del commissariato Primavalle (quartiere dove si è consumata la tragedia) e il suo vice: l'obiettivo, dichiarato nella nota, è di ristabilire un clima adeguato in commissariato.
Settimana cruciale nell'indagine sul caso Omerovic, con il 36enne sempre in coma all'Ospedale Gemelli di Roma. Ora i pm si concentreranno esclusivamente sulla condotta dei poliziotti, dall'interrogatorio fino ai risultati del Dna sui vestiti macchiati di sangue trovati nell'appartamento del ragazzo e sulla scopa trovata spezzata in due. Infine, la Scientifica ha in programma un test per capire se l'ipotesi di suicidio, fortemente caldeggiata dagli agenti, sia effettivamente realizzabile da un punto di vista fisico.
L'ultima indiscrezione che inguaia la posizione degli agenti è il rapporto di parentela tra un membro e la ragazzina descritta come potenziale vittima di molestie sessuali da parte di Omerovic. Se l'ipotesi venisse confermata prenderebbe quota il movente alla base della perquisizione non autorizzata: un'intimidazione degenerata e finita in tragedia.
Rimane poi da capire il motivo per cui siano state scattate delle foto: una in particolare ritrae il giovane rom seduto tranquillo sul divano senza mostrare alcun segno di violenza. Proprio il materiale multimediale potrebbe essere determinante, anche se al contempo potrebbe non chiarire esattamente la dinamica. Il caso è complesso e per ora di difficile giudizio per l'accusa.