Tiziano Ferro Il mondo è nostro arriva dopo un'attesa di ben tre anni dal suo ultimo disco di inediti e per questo motivo c'erano molte aspettative da parte dei fan e della critica. La campagna di marketing è stata di quelle più imponenti, con diverse ospitate nelle radio e la puntata speciale di Verissimo di domenica 13 novembre. Il primo singolo La Vita Splendida aveva anche convinto conquistando il primo posto delle classifiche radiofoniche, quindi sembrava scontato che "Il mondo è nostro" fosse l'ennesimo splendido disco con un ritorno ai fasti dei suoi album più amati.
Tiziano Ferro con Il mondo è nostro divide l'album in due blocchi come possiamo sottolineare nella nostra recensione: il primo quello con le ballad romantiche e sentimentali marchio di fabbrica della sua produzione musical, mentre specie nei duetti prova a sperimentare lanciandosi in nuove influenze musicali ma fallendo clamorosamente. In particolare, tranne il duetto con Caparezza, sono proprio le collaborazioni artistiche a deludere.
I brani più apprezzati di Tiziano Ferro sono da sempre quelli più sentimentali ed è anche così per Il mondo è nostro album in cui spiccano le dediche ai suoi figli Margherita, a cui è dedicata Mi rimani tu, mentre per Andreas c'è il brano A parlare da zero. Colpiscono positivamente anche il nuovo singolo La prima festa del papà e il brano che da il nome al disco Il mondo è nostro. Non entuasiasmano Il paradiso dei bugiardi che apre la tracklist e Addio Amore Mio.
Detto che il brano L'angelo degli altri e di se stesso è un duetto riuscito con Caparezza, che influenza positivamente con la sua anima da cantautore pop il testo e l'interpretazione, gli altri rappresentano la parte peggiore del nuovo album. Incomprensibile la collaborazione con Ambra Angiolini per un brano dove la conduttrice di X-Factor piuttosto che cantare parla, mentre il tentativo di provare a comunicare con un linguaggio caro agli under 18 in coppia con thasup in r()t()nda è fallimentare sotto ogni aspetto rendendo a tratti lo slang incomprensibile. Pessimo anche il duetto con Roberto Vecchioni, uno degli autori italiani più riconoscibili nei testi a cui vengono lasciate poche frasi. Molto ruffiano invece il duetto con Sting dove riprende un brano dello scorso anno in cui si limita a cambiare alcune frasi modificandole in italiano.
Tiziano Ferro aveva l'occasione di regalare al suo pubblico dopo anni un motivo in più per tornare negli stadi, ma Il mondo è nostro è un album che come accaduto per Accetto Miracoli ed Il Mestiere della Vita non lascia il segno e non possiamo che considerare negativa la nostra recensione con profondo dispiacere. L'ascolto dei brani lascia interrogativi su come e perché sembra essersi interrotta la vena artistica di un cantautore che ormai vive attraverso la scrittura presa in prestito da altri autori e che aveva anche proposto un album di cover come capita spesso a chi non trova molte parole da dire. Se tutti i brani fossero stati quantomeno al livello dei 5 brani che abbiamo citato inizialmente saremmo davanti ad una buona produzione, ma la delusione è invece direttamente proporzionale alle aspettative.
L'appuntamento per i fan di Tiziano Ferro è a Milano per l'incontro con il pubblico al Teatro Manzoni.