Turchia, forte esplosione nel centro di Istanbul: 6 morti e 53 feriti. Erdogan: "Un vile attentato"

Una forte esplosione ha sconvolto la Turchia e più precisamente il centro di Istanbul poche ora fa. È quanto si apprende dai media locali che hanno comunicato il tragico episodio informando anche della presenza di diversi feriti: in una prima fase si stimano 11 persone con certezza colpite dall'esplosione ma le notizie continuano a rimbalzare in queste ore parlando anche di morti come dichiarato dal governatore Ali Yerlikaya.

Stando alle prime notizie ricevute, il botto sarebbe avvenuto intorno alle 16, equivalenti alle 14 in Italia, all'altezza di Istiklal Caddesi, nel quartiere di Taksim. Attualmente non si conoscono le cause dell'esplosione ma le prime indiscrezioni parlano di una bomba che potrebbe esser stata rilasciata in un sacchetto oppure addirittura di un attacco kamikaze.

Turchia, Erdogan sull'esplosione a Istanbul: "Attentato"

Mentre si indaga sul bilancio delle vittime, sono naturalmente già partite le prime indagini da parte delle autorità di Ankara per capire cosa abbia provocato l'esplosione ed eventualmente chi. Ad ora gli occhi sono puntati sulle telecamere di sicurezza del luogo che potrebbero indicare la presenza della borsa che sarebbe poi stata riempita di esplosivo da un passante.

Non si esclude, anzi, in questo momento la pista che conduce al terrorismo mentre nel frattempo la politica nazionale e non solo ha iniziato ad esprimersi contro questa tremenda notizia. In primis, è stato Erdogan a commentare l'accaduto parlando di "vile attentato:

Forse sarebbe sbagliato dire che si tratta di terrorismo, ma i primi sviluppi, le prime informazioni che il mio governatore ci ha fornito, mi dicono che c'è odore di terrorismo qui.

Poi è arrivato anche il tweet del ministro degli Esteri, Antonio Tajani:

Immagini terribili da Istanbul. L'Italia esprime vicinanza al Governo e al popolo turco e il proprio sentito cordoglio per le vittime innocenti. La nostra unità di crisi sta monitorando la situazione e contattando i nostri connazionali.