10 milioni di persone sono senza energia elettrica per colpa della guerra in Ucraina. Lo ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelensky, facendo riferimento ad una nuova ondata di attacchi missilistici da parte della Russia che ha causato la morte di almeno sette persone e messo ancora una volta in ginocchio il Paese.
Giovedì 17 novembre la Russia è tornata all'attacco delle installazioni energetiche, colpendo anche altri edifici abitati da civili. Sette persone sono morte a Vilnyansk, vicino alla città meridionale di Zaporizhzhia, per l'esplosione del loro condominio. Un impianto di produzione di gas e una fabbrica di missili a Dnipro sono stati tra gli ultimi obiettivi, secondo quanto riferito da funzionari governativi. Le interruzioni di corrente stanno riguardando principalmente la capitale Kiev, la città occidentale di Vinnytsia, la città portuale di Odessa, nel sud-ovest, e Sumy, nel nord-est.
Nella notte l'esercito russo ha bombardato il distretto meridionale di Nikopol, danneggiando una centralina elettrica, una centrale a energia solare e alcuni condomini. Lo ha riferito il capo dell'amministrazione militare regionale Valentyn Reznichenko ai media ucraini. Durante la notte attacchi da Mosca hanno colpito anche la regione orientale di Dnipropetrovsk.
Dopo il ritiro delle forze a ovest del fiume Dnipro, i russi si starebbero riorganizzando per preparare la difesa da eventuali nuovi sfondamenti ucraini. Lo scrive su Twitter l'intelligence del ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento quotidiano sulla situazione in Ucraina.
Nel frattempo, il consiglio dei governatori dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha chiesto alla Russia di ritirare i propri militari dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia, abbandonare le sue "pretese infondate" sulla proprietà dell'impianto e cessare qualsiasi attività negli impianti nucleari ucraini. Non ci sarebbero avvisaglie di possibili attività nucleari non dichiarate o dello sviluppo di dispositivi di dispersione delle radiazioni, le cosiddette "bombe sporche", in Ucraina.
Si aggiorna il triste bilancio della guerra in Ucraina sulle vittime infantili. Dal 24 febbraio scorso, quando è iniziata l'invasione russa, sarebbero 433 i bambini ucraini che hanno perso la vita, che si sommano agli oltre 837 rimasti feriti a causa dei bombardamenti. Lo rende noto l'Ufficio del Procuratore Generale di Kiev tramite Ukrinform.
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