Si è tenuta questa mattina al Nazareno l'Assemblea Nazionale del Pd, nel quale sono emersi due punti salienti: una dura critica all'operato di Giorgia Meloni e del Governo in questo primo mese al timone dell'Italia e la data delle prossime primarie.
Partendo proprio da qui la data indicata è quella del 19 febbraio 2023: il segretario uscente Enrico Letta lo aveva annunciato subito dopo le politiche, dichiarando di avere come deadline temporale la primavera:
Tornando a monte, il leader democratico parla di "pasticcio istituzionale" per sintetizzare i cambi di traiettoria e le retromarce dell'Esecutivo sui temi principali come il caro bollette o le autonomie. Parla di "improvvisazione" per definire la bozza della Legge di Bilancio attualmente in discussione, poi promette una strenua difesa dei principi della Costituzione:
Esaurito il processo di contestazione, Enrico Letta rivolge dunque un nuovo appello in vista delle primarie del Pd. Il percorso sarà scandito da varie tappe che prenderanno il via il prossimo 3 dicembre, quando i Dem lanceranno sull'intero territorio nazionale "iniziative sulla nostra controproposta di legge di bilancio che riguarda salari, caro vita, inflazione, salario minimo". La fase costituente resta inalterata nei tempi e prenderà il via giovedì prossimo, con la direzione nazionale che nominerà il comitato costituente nazionale,
Il segretario di centrosinistra non è timoroso di ciò che attende il partito ma desidera assicurarsi che il nuovo corso sia assorbito dall'elettorato nel giusto modo. Ecco perché Letta riconosce "responsabilità, critiche e fischi" fino alla scadenza del suo mandato ma invita il pubblico a non etichettare il Pd sulla base di chi sarà il suo successore. In breve, l'impegno è a costruire "un congresso che consenta a tutti di essere protagonisti e soprattutto di allargare le prospettive con delle regole più semplici e con tempi certi". Quindi: