Mancanza di tutele per i lavoratori stranieri morti costruendo gli stadi, corruzione e concussione nell'assegnazione della sede ospite. Nel bel mezzo dei Mondiali di calcio in Qatar, in una risoluzione il Parlamento europeo condanna ufficialmente la scelta del Paese ospitante della Coppa del Mondo 2022, operata dalla Fifa. Una presa di posizione forte e chiara, con la palla che passa ora ai Paesi membri dell'Unione Europea.
Dall'Assemblea di Strasburgo è arrivata alla Fifa e al Qatar una richiesta di risarcire le famiglie delle vittime coinvolte nella realizzazione degli stadi. A Strasburgo, gli eurodeputati definiscono "dilagante, sistemica e profondamente radicata" la corruzione all'interno della Fifa, decisiva nella scelta del Qatar come Paese ospitante. Il Parlamento esorta così i Paesi membri, tra cui Germania, Francia, Italia e Spagna, a esercitare pressioni su Fifa e Uefa per delle riforme che assegnino le competizioni in modo democratico e trasparente.
Il Qatar, si legge nella risoluzione, avrebbe vinto la procedura di gara della Coppa del mondo 2022 in un contesto di "accuse credibili di corruzione e concussione". Non meno importante la richiesta del Parlamento Ue di una "rigorosa applicazione dei diritti umani e dei criteri di sostenibilità" per lo Stato in cui si svolge la competizione.
Il riferimento dei parlamentari europei è al numero di 6.500 migranti morti in Qatar nei dodici anni dall'assegnazione dei Mondiali ad oggi. Un dato venuto fuori da un'inchiesta del Guardian del febbraio 2021. Senza contare che, sempre secondo il quotidiano britannico, la stima reale sarebbe ben più alta: i numeri tengono conto soltanto dei lavoratori provenienti da India, Bangladesh, Sri Lanka, Pakistan e Nepal, ma mancano Stati come Kenya e Filippine, che non hanno raccolto dati. Secondo le stime, il Qatar è abitato da più di due milioni di cittadini stranieri, che costituiscono circa il 94% della forza lavoro del Paese.
Secondo il Parlamento europeo, in Qatar vengono violati sistematicamente i diritti fondamentali e umani e la violenza di genere è all'ordine del giorno. Le autorità del Paese hanno un'autentica avversione nei confronti della comunità Lgbtq+, con leggi nazionali che consentono la loro custodia cautelare fino a sei mesi, senza capi d'imputazione o processo. Nella risoluzione parlamentare, infine, si esorta il Qatar a rafforzare le misure volte a garantire la parità di genere.